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Libia, l'Ue scagiona l'Italia: "Naufragio? Competenza libica"

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Dopo 24 ore di accuse, insulti e veleni targati sinistra, ecco che arriva l'Unione Europea a chiarire quanto accaduto al largo delle coste libiche con il naufragio di un altro barcone. "Irini non opera nelle acque libiche, le operazioni di Ricerca e soccorso in acque libiche sono autorizzate solo per le imbarcazioni libiche", ha affermato il portavoce della Commissione europea, Peter Stano, rispondendo a una domanda sul ruolo dell’operazione Irini nel Mediterraneo. "Le navi Irini pattugliano una zona particolare determinata dall’accordo dagli Stati membri e non è la rotta principale dei migranti", ha spiegato. "Irini è stata progettata e approvata dagli Stati membri prima di tutto per vigilare sull’applicazione dell’embargo Ue sulle armi alla Libia. Questo è il suo obiettivo primario. L’obiettivo secondario è lavorare contro le reti di trafficanti e condurre quando necessario operazioni di Ricerca e soccorso (Sar) così come per ogni nave in base alla legge internazionale del mare", ha evidenziato Stano.

Parole chiare che spengono lo sbraitare della sinistra che usa morti e naufragi per attaccare il governo: "L’operazione Irini prima di tutto è stata creata per far rispettare l’embargo all’importazione di armi in Libia. La lotta ai trafficanti di esseri umani è un obiettivo secondario. Irini non può operare nelle acque territoriali libiche: le sue navi pattugliano un’area specifica, che non è dove passano le principali rotte migratorie", ha aggiunto Peter Stano, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.  All’osservazione che il gommone naufragato ieri non era in acque libiche, ma nella Sar libica, cioè in acque internazionali, il portavoce risponde: "Non possiamo commentare su operazioni delle navi delle missioni. Se una nave di Irini è vicina è obbligata ad intervenire, come ogni altra nave", ma la posizione delle navi di Irini è una questione "strettamente operativa: bisogna chiedere alla missione".

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