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Cutro, "non sapete nulla. Cosa è successo davvero": parla l'ufficiale

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"Sa quante vite abbiamo salvato noi l’anno scorso lungo le nostre coste?": un ufficiale della Guardia Costiera ha accettato di parlare al Corriere della Sera a patto che non venisse scritto il suo nome. Intanto a Crotone, dove domenica scorsa c'è stato un naufragio, sarebbe partita una nuova inchiesta sui soccorsi. Alla fine alla sua domanda ha risposto da solo: "50 mila persone. Lo scriva, se vuole. Quella del salvataggio in mare è la nostra missione principale, da sempre".

L'ufficiale ha spiegato che nonostante le accuse di questi giorni, non ci sarebbe nessuna amarezza tra i suoi colleghi. Secondo il suo punto di vista, chi adesso li accusa di non aver salvato quei migranti dopo l’avvistamento del barcone da parte di Frontex, "non sa di cosa sta parlando". Poi ha aggiunto: "Per noi i fatti sono limpidi, hanno una linearità logica e temporale coerente con quel che è successo. Adesso entra in campo la Procura quindi tutto quello che diciamo fin dal primo giorno lo valuterà l’autorità giudiziaria. Noi siamo tranquilli". Dal mondo della politica, invece, arriva l'accusa di non aver aperto un "evento Sar", cioè di soccorso in mare, subito dopo la segnalazione di Frontex. "Ma il Piano Sar nazionale parla di avviare le operazioni di soccorso 'quando si presume che sussista una reale situazione di pericolo per le persone' - ha chiarito l'ufficiale -. E nelle informazioni di Frontex questa situazione non era assolutamente rappresentata".

Secondo Frontex, infatti, la barca stava viaggiando senza problemi, a 40 miglia dalla costa. Le due motovedette della Guardia di Finanza, uscite per capire cosa stesse succedendo, sono poi state costrette a rientrare alle 3.48 del mattino per le brutte condizioni del mare. Ma anche allora nessun allarme sarebbe stato lanciato. "Nell’ultima posizione nota la barca non appariva sovraccarica o sbandata", ha spiegato l'ufficiale. 

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