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Naufragio, "navigazione regolare": il retroscena choc su Frontex

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Si cerca di fare luce sulla dinamica del naufragio di Crotone. Perché qualcosa nella macchina dei soccorsi non ha evidentemente funzionato. Frontex - l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera - che aveva avvistato il barcone, riporta il Corriere della Sera, aveva fatto la segnalazione anche alle Centrale operativa della Guardia costiera di Roma. Una segnalazione che però, stando alla ricostruzione della Guardia costiera, non era un allarme, visto che si parla di una "unità che naviga regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con una persona sola visibile sulla coperta".

 

 

Ma ecco come sarebbero andati i fatti. L'imbarcazione è in mare da tre giorni quando un velivolo Frontex alle 22.30 di sabato 25 febbraio la intercetta 40 miglia al largo della costa calabrese. "Le sue rilevazioni termiche confermano che a bordo ci sono tante persone, i suoi strumenti di indagine dicono che sul barcone è attivo un telefono cellulare turco. È praticamente certo che si tratti di traffico di migranti. E infatti è con questa ipotesi che dal velivolo parte una segnalazione. Gli operatori Frontex la mandano all’Icc, l’International coordination centre, cioè le autorità che si occupano della cosiddetta law enforcement, in pratica le operazioni di polizia (contrabbandieri, traffico di migranti, ecc), di cui fa parte anche la Guardia di finanza", scrive il Corriere.

Frontex informa anche la Centrale operativa della Guardia costiera di Roma. La quale parla di una "unità che naviga regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con una persona sola visibile sulla coperta". Quindi non interviene anche perché la Guardia di Finanza ha inviato i suoi mezzi. Inoltre, dal barcone nessuno chiede aiuto. Tanto che non viene attivato il cosiddetto "Sar", il soccorso in mare che avrebbe fatto partire le Classi 300 della Guardia costiera, motovedette specializzate proprio nel recupero di persone in difficoltà e capaci di affrontare mare forza 7-8. 

 

 

La Guardia di finanza "salpa con la Vedetta V5006 da Crotone e con il Pattugliatore veloce PV6 Barbarisi da Taranto. Si va a intercettare, appunto, non a soccorrere, 'l’imbarcazione presumibilmente coinvolta nel traffico di migranti'. I due mezzi partono, a quel punto, 'nonostante le proibitive condizioni del mare' ma quelle condizioni non fanno scattare il 'Sar'. Il pattugliatore e la vedetta non riescono a raggiungere 'il target', come dicono, e tornano indietro attivando 'il dispositivo di ricerca a terra, lungo le direttrici di probabile sbarco'."

Poi alle quattro di domenica mattina, la tragedia. Il Summer Love si disintegra e solo allora parte l'allarme. Ma è troppo tardi.

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