Crotone, il testimone: "Una esplosione a bordo prima del naufragio"
La Prefettura di Crotone, in seguito al naufragio di questa mattina a Steccato di Curo ha attivato il Centro coordinamento dei soccorsi riunito presso la sede dell’ufficio territoriale di governo. È stato disposto che le salme delle 45 vittime fin qui recuperate vengano trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della città di Crotone. Degli 80 superstiti 59 sono stati ospitati presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altri 21 sono attualmente ricoverati presso l’ospedale civile di Crotone, tra di essi un bambino di 9 anni è stato sistemato nel reparto Covid per mancanza di posti. Intanto si cercano le cause del naufragio. E su questo fronte arrivano le prime testimonianze che non parlano di mare mosso o di maltempo, ma di un episodio a borod che avrebbe fatto ribaltare il barcone dopo essersi spezzato. "C'è ’è stata un’ esplosione a bordo, lo ha riferito ai soccorritori uno dei migranti salvati.
Alcuni cadaveri presentano infatti delle bruciature. Il barcone è esploso, per questo è in mille pezzi. Uno scenario apocalittico. Un’ecatombe", afferma all’AdnKronos un soccorritore intervenuto a Steccato di Cutro, a circa 30 km da Crotone, dove all’alba è avvenuto il tragico naufragio. "L’esplosione si è verificata quando il barcone era vicino alla costa, e poi si è frantumato - spiega il soccorritore - Osservando l’imbarcazione è chiaro che non è un barcone che si è frantumato sugli scogli per poi ridursi a pezzi. È compatibile con un’esplosione, come riferito da uno dei migranti messi in salvo. Sulla battigia hanno trovato per almeno 300/400 metri i pezzi dell’imbarcazione. Così come i cadaveri, che non sono concentrati. Molti cadaveri sono nudi. Forse perché già quando erano sottocoperta, stivati, le persone avevano caldo. L’ esplosione e il mare mosso ha fatto il resto. L’esplosione è stata la causa di tutto. L’impatto è fortissimo, traumatizzante".