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Matteo Piantedosi, la rivelazione: "Cosa abbiamo evitato all'Italia"

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Il ministro Matteo Piantedosi in un'intervista al Giornale fa il punto sull'emergenza immigrazione e sottolinea i risultati raggiunti dal governo. "L’Italia – spiega – è al centro del Mediterraneo. Per chi vuole arrivare in Europa dall’Africa noi rappresentiamo il primo punto di approdo. Storicamente per questa posizione geografica subiamo le conseguenze delle crisi che ciclicamente vivono i Paesi del continente africano. Di fronte a questo possiamo contrapporre soprattutto la nostra tradizionale organizzazione per mitigare l’impatto sull’ordine pubblico", ha fatto sapere il titolare del Viminale.

Sul fronte Ong, Piantedosi tira dritto con il decreto varato dal governo: "L'esecutivo, sin dal suo insediamento, ha messo tra le sue priorità quella del contrasto all’immigrazione irregolare. Il primo risultato tangibile è che, dopo anni di sottovalutazione, il fenomeno migratorio è ritornato al centro della discussione della Ue”. Ma non finisce qui. Sempre Piantedosi ha infatti svelato un rischio che l'Italia ha sfiorato in queste settimane e che è stato scongiurato grazie all'intervento del governo: "Anche grazie alla nostra cooperazione le autorità tunisine e libiche, dal 1 novembre ad oggi, hanno scongiurato l’arrivo, rispettivamente, di quasi 13.000 e di oltre 9.000 migranti. Si tratta di un risultato importante".

 

 

Infine il titolare del Viminale parla anche dei Cpr: "Segnalo in ogni caso che il trattenimento presso tali centri avviene per cause in larga parte autoindotte da parte degli stessi interessati. Ingresso irregolare e rifiuto di collaborare per la loro compiuta identificazione. Basterebbe che le persone trattenute collaborassero con le forze di polizia esibendo i propri documenti, oppure aderissero a proposte di rimpatrio volontario assistito, per interrompere in pochissimo tempo la loro permanenza nei centri".

 

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