Piantedosi, la frase della vergogna delle Ong: "Venga con noi"
"Gentile ministro Matteo Piantedosi, mi sono imbarcata sia durante i decreti sicurezza scritti da lei per il ministro Matteo Salvini sia dopo, quando era in carica la ministra Luciana Lamorgese": inizia così la lettera scritta da Caterina Bonvicini, scrittrice e giornalista che ha lavorato sulle navi delle Ong come volontaria. Lettera pubblicata su La Stampa e indirizzata al ministro dell'Interno. La Bonvicini rivolge un vero e proprio invito al titolare del Viminale: "Dovrebbe venire a bordo con me, una volta. Le farò capire perché un soccorso solo in Sar libica è impossibile. Scriva pure un codice di condotta, ma dopo. Altrimenti può solo scrivere di qualcosa che non sa. Venga con me, ministro".
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Ipotizzando che il ministro Piantedosi, a bordo della nave, abbia in mano un binocolo, la scrittrice prosegue: "Ha in mano un binocolo. Non è facile usare i binocoli, ma lei è sveglio e ha già imparato, e vede un gommone. È pieno di bambini. Io e lei ci guardiamo. 'Che si fa? Un soccorso e basta?'. La metà dei soccorsi della Geo Barents di Medici Senza Frontiere sono nati così: semplicemente guardando dal ponte con il binocolo".
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La giornalista spiega che sono tante le imbarcazioni a rischio naufragio nella Sar libica. A tal proposito scrive: "Mentre lei è lì sul ponte, tutto l’equipaggio si sta chiedendo cosa fare. Non si stanno chiedendo se rispettare o no il suo codice di condotta, mi dispiace. Si stanno chiedendo da chi devono andare prima, per perdere meno vite. Bisogna intervenire subito sul gommone che si vede a vista, perché è il più vicino".
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