Cerca
Logo
Cerca
+

Ong, le nuove regole nel decreto sicurezza: Piantedosi passa ai fatti

  • a
  • a
  • a

Si accorciano i tempi per varare il decreto sicurezza. Nel pomeriggio di martedì 27 dicembre a Palazzo Chigi si riuniranno gli uffici legislativi. Obiettivo? Redigere un codice di comportamento a cui si dovranno attenere le ong. Il governo Meloni non ha mai nascosto la volontà di frenare gli sbarchi illegali. E così si passa dalle parole ai fatti. Dopo l'esame della bozza messa a punto da Giorgia Meloni e dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, l'approvazione potrebbe arrivare già nella riunione dell'esecutivo prevista per domani o al massimo in quella della prossima settimana.

 

 

Un capitolo difficile da far digerire all'opposizione, quello che riguarda le organizzazioni. Al punto che nella premessa della bozza si parla di "attività conformi alle norme nazionali e alle convenzioni internazionali", ma è stata eliminata la possibilità di procedere penalmente per chi non le rispetta. L'esecutivo non cede invece sulle sanzioni amministrative. Chi non rispetta le regole, verrà punito con multe e sequestri delle imbarcazioni. Per di più si prevede la confisca dei mezzi utilizzati da chi soccorre i migranti, che dovrà essere decisa dai prefetti.

 

 

"Non ostacoleremo il soccorso dei naufraghi, ma non consentiremo alle navi di rimanere per giorni in mare. In questo modo garantiremo anche ai migranti di poter essere subito assistiti", tiene a precisare il premier nel presentare il codice di comportamento per le Ong. Sì perché tra le altre priorità del governo c'è quella di diminuire le possibilità di intervento dei salvataggi in mare. Chi soccorre le imbarcazioni in difficoltà - spiega Il Corriere della Sera - potrà compiere soltanto un salvataggio e dovrà subito informare la Guardia Costiera e le altre istituzioni di aver effettuato l'intervento, chiedendo contestualmente l'approdo in un porto sicuro.

Vietati poi i trasbordi da un'imbarcazione all'altra. Una volta effettuato il soccorso i volontari delle Ong dovranno informare i naufraghi della possibilità di chiedere asilo attivando così la procedura per la ricollocazione. E chi arriva in Italia attraverso il decreto flussi o regolarizza la propria posizione potrà usufruire della semplificazione delle norme per ottenere il rilascio del nulla osta al lavoro subordinato e altre agevolazioni.

Dai blog