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Ong, "richiesta immediata": le indiscrezioni sulla mossa del Viminale

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Il governo non ha scordato, affatto, il dossier immigrazione e ong. Da giorni si parla di un nuovo pacchetto di regole e leggi con l'obiettivo di contenere e controllare i flussi. E la conferma al fatto che qualcosa bolla in pentola è arrivata direttamente dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che ieri, sabato 17 dicembre, ha assicurato che un intervento potrebbe arrivare subito dopo Natale o al più tardi nei primissimi giorni di febbraio.

E nel frattempo, però, filtrano alcune indiscrezioni su quel che questo nuovo pacchetto di regole potrebbe contenere. Nel mirino, come detto, le ong. E il Viminale, di concerto con il governo, avrebbe escogitato un meccanismo che potrebbe ridurre e di molto il margine d'azione delle navi: i soccorritori, infatti, potrebbero essere costretti a chiedere immediatamente a chi è a bordo, insomma ai migranti messi in salvo, di manifestare interesse sulla domanda di protezione internazionale dei migranti. In questo modo, il Paese di bandiera della nave, stando alle regole europee, dovrebbe farsi carico dell'accoglimento del migrante in seguito allo sbarco.

Questo è quanto fanno trapelare fonti vicine al dossier-ong riferendosi al codice di condotta di cui si parla da giorni (e di cui parla proprio Piantedosi). E ancora, una seconda indiscrezione: secodno un'altra norma del codice, in caso di intervento in area Sar, i soccorritori dovranno subito chiedere un porto di sbarco, verso il quale la nave ong dovrà dirigersi dopo il salvataggio. In questo modo si mira ad eliminare il meccanismo in base al quale le navi restano in attesa di altri possibili soccorso per lunghi giorni in mare.

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