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Piantedosi, il sospetto sulle ong: "Anello di una catena più grande"

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Matteo Piantedosi è intervenuto all’evento per i dieci anni di Fratelli d’Italia a piazza del Popolo, a Roma, e ha parlato anche delle ong. “Come paesi che partecipano alla vita democratica - ha dichiarato - avremmo ambizione che in ogni ambito, compreso quello del salvataggio in mare, debba provvedere lo Stato. Non servono organizzazioni che poi magari conformano la loro azione per fini deviati rispetto agli obiettivi umanitari dichiarati”. 

“Il sospetto - ha aggiunto il ministro dell’Interno - che talune formazioni siano ispirate, non so se per effetto di servizi segreti, a creare un meccanismo di condizionamento: non lo dico io, ma studi di anni fa. Siamo molto attenti perché non mi stupirebbe se il condizionamento politico di queste ong fosse un anello di una catena più grande”. Piantedosi si è poi espresso sulla crisi diplomatica tra Roma e Parigi sulla gestione del flusso dei migranti: “Sui rapporti con la Francia sono rimasto stupito delle dichiarazioni, non tutte del resto del tutto riconducibili al governo francese”. 

“Quel giorno - ha sottolineato - non abbiamo fatto nulla per arrivare a una rottura con la Francia. La Ocean Viking ha scelto in autonomia di andare in Francia. Segnalo che la vera cosa inquietante della vicenda è che avendo questa nave fatto quello che voleva, in quel momento, decise di cambiare obiettivo e puntare un porto francese. Allora mi domando: non era l’obiettivo di questa nave creare attrito con la Francia?”. Inoltre Piantedosi ha sottolineato che il governo sta lavorando a un “quadro di regole che assoggettino l’attività delle ong, non andremo oltre le prossime settimane”. 

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