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Open Arms, il 'jolly' contro Salvini: "Lo scafista non può parlare spagnolo"

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Ora Open Arms frigna. Dopo le sconcertanti scoperte sul processo che riguarda l'Ong e il Viminale, procedimento in cui è coinvolto anche il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, l'ong spagnola passa al contrattacco. "Basta illazioni e falsità sul nostro operato durante la missione di soccorso dell’agosto del 2019", fanno sapere, come riporta l'Adnkronos, i vertici di Open Arms. "Abbiamo ascoltato con stupore e preoccupazione una serie di dichiarazioni, nelle quali si parla di prove nascoste al Parlamento e di una presunta ’informativà definita ’fantasmà che avrebbe riguardato l’operato della nostra imbarcazione. Tutto questo in riferimento a un video girato dal sottomarino della Marina militare Venuti, presente al momento del primo soccorso operato dalla Open Arms il 1 agosto del 2019, il cui equipaggio, non è chiaro a che titolo o su incarico di chi, anziché soccorrere o quantomeno diramare un’allerta per un’imbarcazione evidentemente in pericolo, si è limitato a filmare il lavoro fatto dai nostri soccorritori", spiegano da  Open Arms.

 

Insomma la verità fa male e di fatto l'ong non ci sta a passare per "colpevole": "Nel processo si è fatto riferimento a un file audio che riporterebbe conversazioni in lingua spagnola intervenute tra un membro del nostro equipaggio e una terza persona non meglio identificata. Il video a cui si fa riferimento è già agli atti e dimostra con evidenza che l’imbarcazione da noi soccorsa si trovava in condizioni di instabilità e di sovraffollamento come evidenziato dai consulenti della Procura di Agrigento e come si vede bene anche dal video, girato nella stessa occasione dalla giornalista della TVE spagnola a bordo della nave Open Arms, che chiederemo di acquisire agli atti".

 

 

Infine non poteva mancare il solito veleno su Matteo Salvini: "I file audio invece devono essere ancora acquisiti e tradotti dal perito nominato dal Tribunale: peraltro appare bizzarro e inverosimile che un trafficante libico si esprima in lingua spagnola - dicono ancora da Open Arms -. Ricordiamo che l’unico imputato in questo processo è il ministro Salvini. Open Arms, parte civile nel processo, ha sempre agito nel rispetto del diritto internazionale e della legge del mare. Andremo avanti consapevoli che il nostro impegno umanitario sarà un giorno utile a chi dovrà giudicare la storia di questi ultimi anni per restituire la giusta dignità alle sue vittime". 

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