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Soumahoro campa grazie al libro? Ecco quante coppie ha venduto

 Aboubakar Soumahoro

Salvatore Dama
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Non è tutto Soumahoro quello che luccica. Partiamo dalla vicenda del mutuo per la casa di proprietà, poi passiamo alla suocera, che da ieri è indagata anche per truffa aggravata. Ebbene l'ex sindacalista, ospite a Piazzapulita (La7), ha sostenuto di aver acquistato il villino "grazie" alla moglie. Ma lei, Liliane, è "disoccupata". Quali garanzie hanno dato alla banca per accedere al credito (270mila euro), ha domandato Corrado Formigli. Il deputato ha risposto che la sua fonte principale di reddito all'epoca del rogito era "Umanità in rivolta", il libro scritto per Feltrinelli. Ok. Si può campare con i proventi di un manoscritto, comprandosi anche casa?

Vediamo un po': il saggio in questione, uscito nel 2019, aveva un prezzo di copertina di 13 euro. Di solito le case editrici lasciano un dieci per cento all'autore, quando va bene. E diciamo che sia andata così, dal momento che Abou aveva alle spalle due padri nobili a fare da garanti: uno dei più importanti giornalisti politici italiani, Marco Damilano, e colui che è conosciuto nel mondo come il nostro più grande scrittore contemporaneo: Roberto Saviano. 

Nonostante gli sponsor e la promozione, a questo giornale risulta che Umanità in rivolta abbia venduto in tre anni poco più di 9mila copie. Tante per un esordiente. Poche, in relazione all'hype creato dai padrini intorno al personaggio. Ora due conti: un euro e spicci a copia (nelle librerie digitali oramai è in saldo) e viene fuori che Soumahoro ha ricavato dalla sua fatica letteraria poco meno di diecimila euro. Neanche i soldi per la proposta d'acquisto del bilivello in zona Roma Sud (quartiere dove vivono i calciatori della Roma). Insomma: "Qualquadra non cosa".

 

 

Ancora il libro: è il primo maggio 2019 e il paladino dei braccianti va dal Papa per donargli una copia. Ce lo porta Damilano, che a Francesco regala dei numeri dell'Espresso. La foto viene mostrata a Propaganda Live. Ma, sorpresa: secondo Striscia La Notizia dagli scatti sparisce la sbarra che separa Sua Santità dal nuovo "papa nero" della sinistra. Perché? Forse si vuole dare l'idea dell'intimità tra "colleghi". Forse Soumahoro è vittima inconsapevole del "caporalato" dei suoi mentori.

Lo spintonano sulla strada che porta alla gloria. Ma lui inciampa.
Sempre ieri Striscia ha raccolto le testimonianze degli ex soci di Abou nella Lega Braccianti. Mamadou Balde racconta: "Durante il Covid abbiamo fatto richiesta per l'assegno del reddito d'emergenza: l'accordo era che 25 euro sarebbero andati al patronato e 25 euro a noi braccianti". Però "quando i soldi sono arrivati e abbiamo chiesto la nostra parte, Soumahoro ha cambiato faccia e ci ha ignorato". Imbarazzante.

 

 

Ma perché i colleghi dell'uomo di origini ivoriane parlano solo ora e hanno taciuto all'epoca dei fatti? Boh. Sempre secondo Pinuccio di Striscia ci sarebbero delle irregolarità anche nelle spese per il trasporto merci della Lega Braccianti: "Gli ex soci di Aboubakar ci hanno fornito gli estratti conto di spesa e per i trasporti vengono fuori 3-4mila euro: gli altri 33mila dove sono finiti?". Va detto che Soumahoro non è indagato. Sua suocera invece sì. Per fattispecie penali pesantissime: truffa aggravata, false fatturazioni e malversazioni di erogazioni pubbliche. Le accuse dei pm di Latina nei confronti di Marie Therese Mukamitsindo si concentrano sulla "gestione opaca" delle coop Karibu e Consorzio Aid, che negli anni hanno ottenuto finanziamenti per cifre che superano i 60 milioni di euro. "L'indagine è a buon punto", spiegano gli inquirenti. La Guardia di Finanza da mesi sta passando al setaccio le voci di bilancio, i flussi di finanziamenti e le uscite di denaro per capire se i soldi che dovevano essere destinati ai lavoratori, siano stati dirottati altrove. «Una vicenda bruttissima», dice Angelo Bonelli (verdi), «mi ha colto alla sprovvista». Parlare di «diritto all'eleganza» in relazione alle Vuitton di Lady Soumahoro è «totalmente inopportuno». 

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