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Ong, "promesse tradite da Francia e Germania": chi difende l'Italia
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Manfred Weber dalla parte dell'Italia. Sulla disputa franco-italiana in merito a ong e migranti il capogruppo dei Popolari al Parlamento Ue prende le difese del governo Meloni. "Non si tratta di una nave Ong - esordisce nella plenaria di Strasburgo per il dibattito sulla necessità di una soluzione europea in materia di asilo e migrazione -, è una sfida sistematica". Per il politico tedesco "la realtà è che avevamo avuto proposte dalla Francia e dalla Germania per 8mila ricollocamenti volontari, ma alla fine ne hanno dati soltanto 117. Questa è l'Europa di oggi. Tutte le promesse non sono state rispettate. Ecco perché Malta, Italia e Cipro hanno mandato una lettera per chiedere solidarietà".
Ma non è tutto, perché l'esponente del Ppe ricorda che "come a casa propria, ognuno decide chi far entrare e chi no. Così possono e devono fare gli Stati. I funzionari Frontex fanno un lavoro molto difficile alla frontiera e cercano di trovare costantemente un equilibrio nelle loro decisioni, applicando il diritto". Finito qui? Neanche per sogno, perché Weber tuona ancora: "Gli Stati decidono chi entra in Europa, non la mafia. In particolare, più del 50 per cento delle persone, che non hanno diritto a rimanere e che sono migranti illegali, arrivano e vogliono entrare. In particolare dal Mediterraneo meridionale. Una soluzione per queste persone dev'essere rapida: chi non può restare deve essere rimpatriato".
Parole che fanno esultare la Lega. "Nella generale vacuità delle parole spese sull'immigrazione, emergono alcune inaspettate e dense invece di significato dal capogruppo Ppe Weber, tedesco. Per aiutare chi ha davvero bisogno e difendere i confini c'è un'unica soluzione, che il Ppe però non sostiene: creare centri di identificazione in Africa, con gestione e personale dell'Ue. Ciò consentirebbe di rispettare il diritto internazionale e comunitario, eliminare fattori di attrazione alla migrazione illegale e aprire le porte a una definizione condivisa del problema a livello Ue", ha commentato Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, anche lei presenta alla sessione plenaria del Parlamento Europeo.
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