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Ong, mistero Ocean Viking: "Dov'è?", schiaffo vergognoso all'Italia

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L'Ocean Viking non ha ancora un porto. Francese. Già perché da Parigi nelle scorse ore erano arrivate rassicurazioni sul destino del natante umanitario che avrebbe dovuto posare l'ancora o a Marsiglia o in Corsica. Il tutto nel nome di quella solidarietà europea che dovrebbe sgravare l'Italia dal compito ingrato di dover combattere da sola contro i flussi incontrollati dei migranti. A quanto pare però la nave non ha ancora ricevuto il semaforo verde dalle autorità francesi per lo sbarco. "Ci stiamo dirigendo verso la Francia, può essere la Corsica o Marsiglia, ma entro 24-48 ore questa brutta avventura sarà risolta. La situazione a bordo è critica", afferma Alessandro Porro, presidente di Sos Mediterranee Italia, sulla Ocean Viking. "La dichiarazione della portavoce francese - aggiunge parlando i giornalisti dal porto di Catania- guarda al futuro più che al passato, cioè la necessità da parte dell’Italia di farsi carico delle proprie responsabilità".

 

"Non bisogna confondere - conclude Porro - il soccorso in mare, che deve finire in un luogo sicuro e in fretta. La geografia dice Italia o Malta. Il processo di ricollocazione deve essere europeo e solidale". E a quanto pare passerà ancora del tempo prima che Parigi apra i suoi porti alla Ocean Viking. Intanto il premier Giorgia Meloni ha risposto alle accuse arrivate dalla Francia su un presunto mancato rispetto delle regole da parte dell'Italia: "Il nostro Paese rispetta tutte le convenzioni", ha tuonato la Meloni. 
 

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