Luciana Lamorgese: "Accordo Malta ora è europeo". Cosa non ci dice sugli immigrati
Esulta il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese per il via libera del Consiglio Ue al meccanismo di ricollocazione dei migranti arrivato oggi 10 giugno a Lussemburgo. Un patto, dice la Lamorgese, che coniuga "responsabilità" e "solidarietà", è importante perché, diversamente dall'accordo di Malta che riguardava solo alcuni Paesi, questa volta si tratta di "un'intesa a livello comunitario". "Oggi è una giornata importante perché nel Consiglio è stato approvato la proposta della Commissione e da parte della Presidenza francese di attuare un sistema di ricollocazione dei migranti", spiega il capo del Viminale: "Per la prima volta che si parla effettivamente del principio di solidarietà, unito al principio di responsabilità, diversamente da quello che era l'accordo di Malta, perché qui l'abbiamo portato nel Consiglio". E ancora, sottolinea: "Abbiamo avuto da parte di numerosi Stati l'adesione a questo nuovo meccanismo e quindi siamo fiduciosi che ci sia un aspetto positivo anche nelle politiche future dell'immigrazione".
Ma visto come è andata a finire con gli accordi di Malta, Fratelli d'Italia vuole vederci chiaro: "Il ministro Lamorgese dia i dettagli dell’accordo che sarebbe stato chiuso in ambito Ue sull’immigrazione e il diritto di asilo. Il Consiglio Ue dei Ministri dell’interno convocato per oggi avrebbe dovuto discutere di un nuovo sistema di redistribuzione ma anche di un controllo nelle frontiere secondarie e di un impegno straordinario dell’Italia per la registrazione dei salvataggi avvenuti in mare", dichiarano, in una nota, i deputati di FdI Augusta Montaruli ed Emanuele Prisco. Dai social della commissaria europea agli Affari Ue Johansson e del ministro degli Interni francese, osservano, "arrivano toni trionfalistici e addirittura anticipazioni di un accordo definito storico, mentre Lamorgese per ora parla di ricollocazioni omettendo gli eventuali impegni che avrebbe assunto l’Italia. Vogliamo sapere i dettagli, non sentire slogan: a fronte dei continui sbarchi delle nostre coste non ci possiamo permettere alcuna beffa". Gli accordi di Malta, concludono, "erano già stati fallimentari, non vorremmo trovarci di fronte all’ennesima presa in giro".
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