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Immigrazione, "aumento dei flussi senza precedenti": la crisi del grano travolge l'Italia, invasione imminente?

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"Aumento senza precedenti dei flussi migratori": questo l'allarme che incombe sull'Italia ora che la crisi del grano ucraino si fa sempre più profonda. Ad avvisare il governo di questo grosso rischio è stata l'intelligence. Se la trattativa sul grano fallisse e quei 22 milioni di tonnellate di derrate dovessero marcire nei porti ucraini, la carestia in Africa e Asia porterebbe a una enorme ondata migratoria verso l’Europa e soprattutto verso l'Italia, uno dei Paesi di primo approdo. Si parla di "centinaia di migliaia" di persone. "400mila", secondo un esponente dell’esecutivo citato dal Corriere della Sera.

 

 

 

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese da giorni avverte dell’imminenza di "una gravissima crisi umanitaria". A preoccupare sono soprattutto i dati degli sbarchi, che sono già passati dai 15-20 mila degli anni precedenti ai 55 mila attuali. Molti di questi arrivano da Egitto, Bangladesh e Tunisia, proprio i Paesi che importavano la maggior parte del grano ucraino e che ora sono costretti a rivolgersi ad altri mercati a prezzi più alti. "Il blocco dei porti inciderà sui flussi. Lo stiamo già vedendo. E non si potrà dire che è per colpa mia. È un problema che l’Europa deve mettere al centro dei suoi programmi, visto lo scenario geo-politico che si sta determinando", ha detto la Lamorgese.

 

 

 

A tal proposito il 3 e 4 giugno i ministri dell’Interno dei Paesi europei del Mediterraneo si vedranno a Venezia prima del Consiglio europeo per gli affari interni in programma la settimana seguente. Ovviamente non si tratterà di una riunione come tutte le altre: al centro ci sarà la crisi del grano. Il monito agli altri Paesi è chiaro: questa volta non potranno far finta di niente, lasciando soli i Paesi che affacciano sul mare. Intanto sullo sblocco dei porti Draghi sta tentando una mediazione quasi impossibile con Putin e Zelensky.

 

 

 

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