Sicurezza, finalmente alle nostre Forze dell'Ordine verrà data in dotazione la pistola elettronica. L'analisi di Andrea Pasini
Finalmente anche nel nostro Paese sarà dato in dotazione a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza il taser. Scrivo finalmente perché le Forze dell’Ordine di altre nazioni hanno quest’arma in dotazione da anni. Come spesso capita e questo rappresenta l’ennesimo caso il nostro Paese arriva sempre ultimo. L’avvio dell'utilizzo del taser da parte di equipaggi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza è previsto per il 14 marzo e verrà tesato in 18 città italiane, poi sarà gradualmente esteso a partire da maggio a tutte le altre. L'arma a impulsi elettronici segue uno specifico periodo di sperimentazione e un ciclo di formazione degli agenti. Saranno 4.482 i taser impiegati nelle 14 città metropolitane e nei capoluoghi di provincia di Caserta, Brindisi, Reggio Emilia e Padova, secondo uno specifico cronoprogramma che si concluderà a fine marzo.
La pistola elettrica, che paralizza temporaneamente la persona, è stata introdotta per la prima volta nel Regno Unito nel 2004. Allora, potevano utilizzarla solo gli agenti in Inghilterra e in Galles, e per un numero limitato di operazioni, ovvero nel caso in cui la loro vita o la sicurezza pubblica fosse stata in pericolo.
Secondo le linee guida del Dipartimento di Pubblica sicurezza la pistola elettrica è, secondo la qualificazione giuridica offerta dalla normativa vigente in materia di armi, un’arma vera e propria che si attiva premendo il grilletto della quale partono due dardi collegati a fili conduttori che trasmettono una scarica di 63 microcoulomb di elettricità per 5 secondi. I muscoli della persona colpita si bloccano. Questa rimane lucida, capisce cosa gli viene detto, ma non può muoversi.
L'introduzione in Italia è avvenuta a gennaio 2020 grazie al via libera in Consiglio dei ministri al regolamento che ha modificato le norme del Dpr 5 ottobre 1991, numero 359 sui criteri per la determinazione di armamento e munizioni delle forze dell'ordine, nell’ottica di un generale ammodernamento adeguato alle esigenze operative attuali. Il taser è stato impiegato in via sperimentale in 12 città, dopo la prima autorizzazione all’uso con il decreto legge 119/2014 e la successiva proroga. Il suo utilizzo deve sempre avvenire nel rispetto delle cautele necessarie per la salute e l'incolumità pubblica, e secondo principi precauzionali condivisi con il ministro della Salute.
Quando si tratta di civili, il taser non può essere portato fuori casa, non essendo questa facoltà prevista espressamente dalla legge, ma può invece possa essere tenuto in casa, a patto di avere un porto d’armi da difesa personale. Bisogna in ogni caso saperlo usare.
Anche se un ritardo, l’introduzione del taser rappresenta una vera innovazione per quando riguarda l’equipaggiamento di chi tutti i gironi lavora in mezzo alla strada. Il taser rappresenta, infatti, un mezzo concreto con il quale le Forze dell’Ordine possono difendersi, senza ricorrere all’uso dell’arma in dotazione, in quelle situazioni critiche dove l’aggressore minaccia con violenza, ad esempio con armi improprie.
Possiamo solo augurarci che, grazie a questa scelta di dotare gli agenti delle Forze dell’Ordine della pistola elettrica, non assisteremo più a quelle scene viste ormai troppe volte dove un aggressore che brandisce un coltello, o un’arma simile, e minaccia cittadini deve essere per forza fermato attraverso l’uso di armi da fuoco.
L’utilizzo di una pistola elettrica, invece della classica arma da fuoco, rappresenta una duplice positività. La prima è che gli operatori del comparto sicurezza possono difendersi senza magari, come purtroppo spesso succede, incorrere loro stessi in uno procedimento penale (spesso ingiustificato vista la necessità di difendersi in situazioni di pericolo) e la seconda che il criminale viene immobilizzato immediatamente senza provocare rischi all’incolumità dei cittadini è delle Forze dell’Ordine.