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DiMartedì, Roberto Saviano contro Salvini e Meloni: "Bast***i? Perché non è un insulto"

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Dare del bast*** a qualcuno per Roberto Saviano non è un insulto. Lo dice chiaro e tondo lo scrittore a DiMartedì su La7. Nella puntata del 16 novembre il conduttore Giovanni Floris ha ricordato quanto detto dall'autore di Gomorra nei confronti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Morale? "Non lo ritengo un insulto, ma una feroce critica politica", se ne esce Saviano.

 

 

Per lui il "bast***" era quasi dovuto, perché "avevo visto il video di una madre che perde il bambino mentre la stanno salvando durante un naufragio. Com’è possibile, come fa la Meloni, parlare di 'affondare le navi pirata'? Erano ambulanze del mare. Com'è possibile continuare a mentire sistematicamente sui migranti, facendoli passare per invasori, terroristi?". Insomma, lo scrittore voleva "scientemente trovare una parola forte e scandalosa. Su questo non si dibatte". Da qui la promessa: "Il mio impeto, che è nato certamente da un'insopportabilità, vuole confermare questo: io non mollo questo tipo di argomentazione, la loro, che precede la politica". 

 

 

Peccato però che Saviano dimentichi che l'attentatore della cattedrale di Nizza è arrivato in Francia proprio attraverso l'Italia. E non è l'unico caso. Non solo, perché su quello che lui definisce "una feroce critica politica" il gup di Roma ha deciso di rinviarlo a giudizio con l'accusa di diffamazione nei confronti del leader di Fratelli d'Italia. "Oggi sono stato rinviato a giudizio - querelato da Giorgia Meloni - per aver esercitato il diritto di critica, il dovere di chi liberamente pensa. Meloni querela per intimidire, per ridurre al silenzio, ma io non mollo!", ha detto dopo che il giudice si è pronunciato a riguardo. 

 

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