Pesaro, padre musulmano picchia la figlia lesbica: come l'ha trovata in auto
A Pesaro una ragazza è stata costretta a denunciare i genitori per maltrattamenti, dopo che è stata picchiata ripetutamente dal padre, che insieme alla madre l’aveva beccata in macchina con una coetanea in atteggiamenti intimi. La 20enne aveva provato in alcune occasioni a parlare della sua omosessualità, ma non ci era riuscita soprattutto a causa dell’atteggiamento del padre, un 53enne musulmano.
Pompei, scoperte sensazionali? "Tutto falso", bomba precedenti sul ministro Franceschini
Quando l’uomo ha visto la figlia in macchina con un’altra ragazza ha perso la testa: l’ha presa a schiaffi, le ha tirato i capelli e ha iniziato a urlare. A intervenire in difesa della 20enne è stato il portiere di un hotel, che ha strappato la ragazza alla furia del padre e le ha offerto rifugio in albergo. Dove poi è stata fatta entrare soltanto la madre per un confronto, finito però con un nulla di fatto. “Sono dispiaciuta per i miei - ha dichiarato la 20enne, rimasta nell’anonimato, a Il Giorno - perché non mi capiscono. Ma non è solo per il mio orientamento sessuale. Non mi facevano vivere libera. Non potevo uscire se non poche volte”.
Covid, "in fin di vita a 11 anni a Napoli". Il caso che sconvolge l'Italia: il vento è cambiato?
“Mio padre è sempre stato più rigido - ha spiegato la ragazza - mia madre mi faceva un po’ da filtro. Sulla religione non mi hanno mai detto nulla, ma sul fatto che ho una ragazza la pensano tutti e due allo stesso modo. Mio padre mi ha afferrato per i capelli e mi ha dato degli schiaffi. Mia madre non mi ha toccata. Mio padre mi insultava, mi offendeva. Poi è intervenuto quel portiere dell’albergo”. All’inizio la ragazza non voleva chiamare la polizia, ma alla fine si è convinta a denunciare entrambi i genitori.
Meteo, addio estate di San Martino: "irruzione fredda" senza precedenti