Prato, i cinesi pestano i pachistani. Violenza sconvolgente, ecco la "integrazione" all'italiana
Violento pestaggio a Prato. L'11 ottobre in via Galvani, di fronte all'azienda di pronto moda gestita da personale cinese Dreamland, dieci manifestanti pachistani sono stati malmenati da alcuni cinesi armati di bastoni e mazze da baseball, durante uno sciopero. Riporta il sito Fanpage che cinque lavoratori sono rimasti feriti e uno di loro è in gravi condizioni. Gli operai, sostenuti da SiCobas protestavano contro le condizioni di lavoro alla Dreamland.
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In seguito alla denuncia di uno degli operai picchiati, l'ispettorato del lavoro aveva eseguito dei controlli all'interno dell'azienda e aveva rilevato gravi irregolarità: lavoro in nero, turni di 12 e 14 ore, niente ferie né tutele. Per questa ragione gli operai avevano fatto sciopero e stavano manifestando quando sono arrivate sul posto alcune macchine con a bordo uomini cinesi armati di mazze e bastoni, che hanno iniziato a pestare i lavoratori.
Resta ancora da chiarire se gli aggressori, che erano tutti cinesi, fossero legati alla Dreamland. Sul posto erano presenti anche agenti della Digos che hanno ripreso l'intera scena. Il coordinatore del SiCobas di Prato Luca Toscano denuncia anche il mancato intervento delle forze dell'ordine. "Si sono limitati a riprendere quello che stava succedendo senza intervenire nemmeno a parole. Non hanno letteralmente detto nulla".