Roma, "sangue e feci ovunque": la morte orribile di un 44enne. Cocaina, così gli è esploso lo stomaco
Una orribile storia di degrado e criminalità. Un peruviano di 44 anni, Denis Manrique Zerpa, è morto dopo aver ingerito almeno 12 ovuli imbottiti di cocaina. Il corriere della droga è spirato tra atroci sofferenze dopo che uno degli involucri gli è esploso nello stomaco. Un decesso "lampo": il sudamericano non ha avuto nemmeno il tempo di chiamare i soccorsi, in preda a crampi fatali e forse frenato dal timore di venire denunciato.
Il dramma è accaduto la scorsa settimana a Roma: come riferisce il Messaggero, intorno alla mezzanotte di giovedì il corpo senza vita di Zerpa è stato trovato dal custode del b&b di via Simone de Saint Bon, nel quartiere Prati, a due passi dai Musei Vaticani, dove era arrivato il giorno precedente. Il gestore del bed & breakfast, si legge sul quotidiano romano, "non lo aveva più visto, né sentito uscire dalla sua stanza. Eppure doveva essere un soggiorno breve perché sarebbe ripartito da lì a poche ore". Il cadavere del corriere della droga è stato trovato "riverso sul pavimento, in una pozza di sangue e feci, con i 12 involucri di lattice già espulsi". In attesa dei risultati dell'autopsia al Policlinico Gemelli, non è ancora chiaro da quanto avesse gli ovuli in corpo né il loro numero preciso.
La vicenda, secondo gli investigatori del Commissariato Prati e della Squadra mobile, potrebbe rientrare nel quadro della spietata guerra delle gang di latinos della Capitale. Zerpa risulta incensurato: potrebbe essere stato assoldato per effettuare il trasporto della droga via aereo. Il suo passaporto riportava il timbro dell'aeroporto di Madrid e la pista del narcotraffico potrebbe condurre a Milano dove nei giorni scorsi la polizia ha arrestato altri quattro cittadini peruviani tra i 25 e i 51 anni dopo un blitz negli agenti in un hotel di Sesto San Giovanni: il più giovane dei sudamericani stava espellendo 20 ovuli di cocaina, mentre nella stanza il totale della droga raggiungeva un chilo.