Francia, ruandese ammazza un prete di 60 anni. Doppio-choc: il killer è lo stesso che appiccò il rogo alla cattedrale di Nantes
Tragedia in Francia: un prete - Olivier Maire, 60 anni - è stato ucciso questa mattina a Saint-Laurent-sur-Sévre, nella regione della Vandea. "Un drammatico assassinio. Tutto il mio sostegno ai cattolici del nostro Paese", ha twittato il ministro dell'Interno Gerald Darmanin. Il presunto killer si sarebbe già consegnato alle forze dell'ordine nelle scorse ore. Secondo quanto riporta Le Figaro, si tratterebbe del 40enne di origine ruandese che un anno fa ha appiccato il rogo alla cattedrale di Nantes. E che da allora era stato messo sotto controllo giudiziario.
Dopo aver ascoltato la confessione, i gendarmi francesi sono andati nel luogo indicato dall'uomo e hanno trovato il cadavere del sacerdote. Il killer viveva a Nantes da molti anni ed era il volontario cui era affidato il compito di assicurare che fosse tutto in ordine in chiesa. Aveva chiesto lo status di rifugiato, ma "aveva dei problemi psichici e aveva cercato di regolarizzare la sua situazione sulla base di questi problemi", aveva detto all'epoca il procuratore di Nantes. La domanda era stata respinta e dal 2019 aveva ricevuto l'ordine di espulsione, ordine che era stato sospeso dopo l'incendio perché sotto sorveglianza giudiziaria. "In Francia si può essere clandestino, incendiare la cattedrale gotica di Nantes, non essere mai espulso, ed essere recidivo con l'assassinio di un prete - ha twittato in polemica Marine Le Pen -. Quello che succede nel nostro Paese è di una gravità senza precedenti: è il fallimento completo dello Stato e di Darmanin".
A stretto giro è arrivata anche la replica del ministro dell'Interno: "Questo straniero non poteva essere espulso nonostante il suo arresto, fino a quando era sotto sorveglianza giudiziaria". E ancora: "Che cosa indegna: invece di esprimere la sua solidarietà alla comunità cattolica, la signora Le Pen polemizza senza conoscere i fatti".