Roma, "mi dai una sigaretta?". Lui rifiuta, afghano ammazza un uomo con 30 coltellate: orrore puro
Ha litigato con l'amico per delle sigarette e per questo è arrivato ad uccidere. Il 40enne afghano Askar Leza ha colpito la vittima con ben 30 coltellate. A perdere la vita è stato un connazionale di 42 anni, Amiry Najibollah, che viveva con quello che poi sarebbe diventato il suo assassino in un camper posteggiato a Tor Marancia. Dopo essere stato individuato e arrestato dalle forze dell'ordine il 40enne ha spiegato: "Eravamo andati insieme a un distributore notturno dove avevamo preso del tabacco. Ho pagato io. Una volta ritornati al camper ho chiesto i soldi delle sigarette al mio compagno che ha preso un bastone, a quel punto ho preso il coltello e ho colpito alla cieca".
La versione dell'assassino, riportata dal Messaggero, ovviamente non potrà essere confermata dalla vittima. Quel che è certo è che l'aggressione è partita nel camper, ma poi si è trascinata fuori: Leza ha continuato a infierire sul suo coinquilino anche per strada, fino quasi a decapitarlo. A lanciare l'allarme, nel cuore della notte dello scorso lunedì 2 agosto, sono stati alcuni residenti svegliati nel sonno dalle strazianti urla di dolore che provenivano dal camper.
Adesso per il 40enne afghano è stato disposto il fermo con l'accusa di omicidio volontario. In ogni caso, non si tratterebbe della prima volta che il comitato di quartiere di Tor Marancia denuncia la situazione di degrado nella zona. Finora infatti sarebbero stati numerosi ma inascoltati gli esposti presentati dai residenti, intimoriti dal fatto che possa crearsi una vera e propria baraccopoli.