Variante Delta, agente contagiato a Lampedusa dopo lo sbarco: la metà dei casi "importati" da immigrati
L'incognita della variante Delta preoccupa l'Italia. La mutazione ad alta contagiosità, responsabile del picco di nuovi casi nel Regno Unito, infatti si diffonde rapidamente anche nel nostro Paese. E ora, da Lampedusa, arriva anche la vicenda di un contagio da importazione.
Si apprende infatti che un carabiniere in servizio nella gestione dell'emergenza del flusso di immigrati in arrivo, è stato contagiato dalla variante Delta. Il militare, 41 anni, prestava servizio sull'isola nei giorni passati. Dunque è tornato a Palermo, dove sono emersi i primi sintomi: già all'aeroporto, dopo essere atterrato, ecco la febbre. Dunque il tampone, la conferma della positività e il sequenziamento che ha rivelato come il contagio fosse dovuto proprio alla Delta. Ora il carabiniere si trova in isolamento al Covid Hotel San Paolo ma potrebbe a breve essere trasferito all'ospedale Cervello.
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La Asl ha ovviamente ricostruito i suoi spostamenti ed i suoi contatti. Per dieci suoi commilitoni è scattata la quarantena. Con quello del militare, salgono a 8 i casi di variante Delta a Palermo, in tutta la Sicilia se ne contano 31, quasi la metà dei quali sono migranti. Nessuno, stando ai rilievi, si è contagiato a Lampedusa, insomma sono tutti casi di importazione.
Dure le parole di Maurizio Senise, segretario regionale del sindacato Coisp: "Non può più tollerarsi questo gioco al massacro nei confronti delle forze dell'ordine sottoposte, quotidianamente, a gravi rischi per la salute senza che vengano predisposte, nei loro confronti, tutte le necessarie tutele sanitarie". Senise, dunque, chiede "maggiore rispetto nello svolgimento delle missioni" anche perché "basti pensare che il personale delle Forze dell'ordine presente sull'isola di Lampedusa è alloggiato in camere doppie in barba ad ogni norma che regolamenta il distanziamento sociale", ha concluso.