Immigrazione, la Corte dei Conti Ue boccia Frontex: "Non è efficace per contenere i flussi", spreco di uomini e milioni
La Corte dei Conti dell'Unione europea boccia l'Agenzia della guardia di frontiera e costiera, nota anche come Frontex. Un'agenzia la cui funzione, nel corso del tempo, si è estesa dal controllo della migrazione alla gestione dei confini. "Non svolge con efficacia le sue mansioni", ha detto al Foglio Leo Brincat, membro della Corte e responsabile del rapporto sugli aspetti operativi del mandato di Frontex, comprese le sfide dei flussi migratori e la criminalità transfrontaliera.
Trattandosi di un'Agenzia dell’Ue, Frontex è finanziata dal bilancio dell’Unione e dai contributi dei Paesi associati. Ecco il perché dell'intervento della Corte dei Conti, i cui giudici hanno ricordato anche la decisione - presa nel 2019 - di trasformare Frontex in una super agenzia, dotata di 10 mila guarda-frontiere e guardia-coste, con un bilancio da 900 milioni di euro l’anno. Una scelta che, secondo Brincat, è stata presa senza valutare l’impatto sugli Stati membri. A tal proposito il giudice fa l'esempio dei guardia-frontiere dei singoli Stati che “migrano” verso Frontex “a scapito dei corpi nazionali”. A volte si tratta dei funzionari “più bravi”. Il problema è che questo meccanismo potrebbe rendere più fragile la gestione delle frontiere da parte degli Stati membri.
Adesso, inoltre, ci si chiede se Frontex effettivamente abbia le competenze necessarie per svolgere il proprio mandato. "Durante il Covid molti avevano l’impressione che il problema migratorio stesse diminuendo. Forse è così. Ma ora le pressioni migratorie stanno aumentando. Non serve un audit per vederlo. Se Frontex non ha la casa in ordine, con questo potenziale aumento (dei flussi) le cose possono peggiorare”, ha avvertito Brincat. La Corte, insomma, ha dato un giudizio negativo per quel che riguarda gli aspetti operativi dell'agenzia. "Quando parliamo della capacità di sorveglianza della frontiera, malgrado l’evoluzione di Frontex, non c’è alcuna uniformità tecnica tra gli Stati membri", ha spiegato ancora Brincat. I suoi colleghi, inoltre, hanno anche denunciato la mancanza di una rendicontazione sull’efficienza e sui costi da parte di Frontex, che a quanto pare comunica sempre le attività che svolge, ma raramente analizza la propria performance o l’impatto delle sue attività, né fornisce informazioni sul costo reale delle operazioni.