Finalmente arriva la sentenza. Valverde si ferma 2 anni
A quattro anni dall'Operacion Puerto, il Tas di Losanna ha emesso l'atteso verdetto
Scherzi del destino e, soprattutto, dei tempi della giustizia sportiva. Mentre si celebra la vittoria al Giro d'Italia di Ivan Basso dopo i due anni di squalifica per doping, da lunedì è fermo ai box per il suo coinvolgimento nell'Operacion Puerto (deflagrata nel luglio del 2006) anche Alejandro Valverde, lo spagnolo della Caisse d'Epargne da tre anni nel mirino dell'antidoping italiana e internazionale. Il Tas di Losanna, infatti, ha accolto il ricorso presentato dalla Unione Ciclistica Internazionale e dalla Wada (agenzia mondiale antidoping) contro il lassismo della federazione spagnola che, nonostante le prove schiaccianti fornite soprattutto dalla Federazione Italiana (che aveva già squalificato il corridore sul suolo italiano), non aveva preso alcun provvedimento a carico del suo forte corridore. Con questa sentenza, insomma, anche l'embatido Valverde dovrà star fermo per due anni con effetto immediato, dovendo quindi rinunciare all'ormai prossimo Tour de France, nel quale Valverde sarebbe stato l'uomo di classifica della sua formazione. Il corridore, quindi, potrà rimettersi il numero sulla schiena a partire dal 1 gennaio 2012. E la reazione di Valverde non si è fatta certo attendere, anche se non è certo stata all'insegna del pentimento. "Questa sanzione è da considerarsi totalmente ingiusta e illegale e per questo comunico che verrà fatto ricorso presso il tribunale federale svizzero, massimo organo di giudizio svizzero e le cui decisioni sono impugnabili presso il Tribunale Europeo dei Diritti Umani. Il Tas ha riconosciuto che tutte le vittorie conseguite da Alejandro Valverde si sono basate sul fair play e che, in nessun caso, queste vittorie sono state ottenute come conseguenza di uso di pratiche proibite". A proposito di vittorie, Valverde in questo 2010 aveva collezionato già cinque successi: la classifica finale del Giro del Mediterraneo, due tappe al Giro dei Paesi baschi, una tappa e la classifica finale del Giro di Romandia, anche se l'ultima perla inserita nel suo palmares è stata la Vuelta dello scorso anno. Per quanto la squalifica di Alejandro Valverde rappresenta una vittoria per il ciclismo, tuttavia il suo caso promette di far comunque discutere, soprattutto per quel che concerne la tempistica. Il corridore spagnolo, infatti, in questi tre anni ha continuato a correre, vincendo anche qualche corsa importante ma passando tutti i controlli antidoping (dopo Armstrong, probabilmente l'embatido è stato il corridore più controllato). Inoltre c'è da dire che Valverde è già squalificato in Italia da un anno. In tal senso la sua punizione sarà più lunga. Tuttavia tale provvedimento promette di chiudere definitivamente una delle pagine più brutte del ciclismo, ossia quella legata al santone ed ematologo Fuentes. Probabilmente molti l'avranno fatta franca (non solo nel ciclismo), ma almeno ora si può provare a voltare pagina, senza dubbi o corridori su cui pende ancora una pesante spada di Damocle.