Una mossa estrema, quasi disperata: Marcus Thuram in campo mercoledì a Barcellona, nell'andata delle semifinali di Champions League. All'Inter, reduce da 3 ko di fila tra campionato (0-1 a Bologna e contro la Roma) e Coppa Italia (0-3 nel derby con il Milan andato in finale) serve una scossa modello elettro-choc e nessuno meglio del francese può darla.
Mister Simone Inzaghi quando nel dopogara contro i giallorossi ha fatto riferimento anche agli "infortuni" e agli "assenti" come cause dell'improvvisa, devastante flessione dei suoi uomini nell'ultima settimana, si riferiva soprattutto a Dumfries e all'attaccante ex Borussia Moenchengladbach che in stagione fino a oggi ha messo a segno 14 gol in 31 presenze in campionato e 3 reti in 11 partite in Europa.
Non è un caso che nelle ultime 3 disastrose partite, l'Inter abbia mostrato una pochezza offensiva disarmante, soprattutto contro Bologna e Roma, senza dare mai davvero l'impressione di poter far male agli avversari. Senza Thuram, non ci sono alternative vere: Lautaro Martinez ha il fiato pesante, Taremi è l'ombra del bomber implacabile visto al Porto, Correa è semplicemente Correa, leggero e impalpabile come da quando è sbarcato in nerazzurro. Arnautovic ha messo a segno un paio di gol pesanti, ma di certo non è una alternativa affidabile in partite di livello top come sarà quella contro i blaugrana lanciatissimi verso la vittoria nella Liga e freschi di titolo in Coppa del Re contro il Real Madrid. E con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan in condizioni di forma evidentemente deficitarie, la coperta in attacco diventa inevitabilmente cortissima.
Il paradosso è che il Barcellona, che in attacco fa semplicemente paura (anche senza Lewandowski infortunato), sulla carta sembrava la squadra perfetta per mandare a nozze gli attaccanti nerazzurri. Il problema è che al momento la macchina di Inzaghi sembra bloccata a livello tecnico e tattico, impaurita a livello psicologico. In una parola, svuotata nel momento clou della stagione.
Da qui la necessità di forzare la mano e aggrapparsi alle spalle, ai piedi, alla "verticalità" di Thuram. Secondo la Gazzetta dello Sport, il suo recupero "non è una volontà accelerata dalla sconfitta con la Roma", tanto è vero che già domenica mattina "il francese si è allenato ad Appiano ad alta intensità. Ha sì evitato i cambi di direzione, come logico che sia per un giocatore reduce da un fastidio all’adduttore. Ma Marcus ha spinto sull’acceleratore, secondo programmi".
Oggi proverà il rientro in gruppo, parziale, e testerà i cambi di direzione. L'obiettivo è l'ultimo allenamento prima del Barcellona. Salirà sull'aereo per la Spagna, dunque, salvo "contrattempi" nelle prossime ore. E sarà Inzaghi a scegliere poi se farlo giocare subito contro gli uomini di Flick o se preservarlo in parte, mandandolo in campo a partita iniziata con vista sul recupero pieno per il ritorno. Un dato è però pesante: con Marcus l'Inter viaggia a 2,3 gol di media a partita. Senza, si crolla a 0,3.