"Come ho detto, posso continuare, posso smettere, sarà un argomento per le prossime settimane". Carlo Ancelotti è a un passo dall'addio al Real Madrid, ma dopo il terzo ko su 3 gare in stagione contro il Barcellona, che si è aggiudicato la Coppa del Re vincendo 3-2 ai supplementari, i Blancos sono alle prese con una colossale crisi di nervi che potrebbe condizionare parecchio anche il futuro di questa e della prossima stagione.
La beffarda finale di Siviglia ha infatti avuto una coda polemica infuocata tanto quanto la vigilia. Il Real aveva minacciato di non giocare per protesta contro l'arbitro Ricardo De Burgos Bengoetxea, con cui c'erano stati precedenti turbolenti. Il direttore di gara, in conferenza stampa, è addirittura scoppiato a piangere. In campo, però, nessuna pietà: ha espulso infatti Antonio Rudiger, il difensore tedesco delle merengues che gli avrebbe addirittura tirato una monetina, urlando improperi a piena voce. Anche i suoi compagni di squadra Jude Bellingham e Lucas Vázquez sono stati espulsi per proteste. Per tutti si prospetta il rischio di una lunga squalifica. Per Rudiger, si parla addirittura di 12 turni di stop.
In realtà la direzione di gara ha lasciato molto a desiderare, incerto e spesso lontano dal gioco, sicuramente condizionato dalle polemiche dei giorni precedenti la partita. Così durante la gara, l'arbitro prima non ha visto un paio di possibili rigori per il Barça per poi assegnarne uno a Raphinha nel recupero dei tempi regolamentari. Penalty però annullato dopo una clamorosa revisione al Var. Nei supplementari, poi, è successo di tutto con i giocatori del Real sempre più nervosi. Con diversi giocatori chiaramente esausti nei tempi supplementari, la partita sembrava destinata a finire ai calci di rigore. Ma è stato allora che Koundé è diventato l'eroe del club catalano.
Esto es lo que pasa cuando un jugador que amenaza con decapitar a un aficionado no recibe sanción.
— Black (@BlxckNews) April 26, 2025
Rudiger está fuera de control.pic.twitter.com/tW1q9LojQp