A cinque giornate dalla fine ci sono tutti e quattro i grandi obiettivi ancora aperti. Lo scudetto, la Champions, l’Europa League e la salvezza. Non è il campionato qualitativamente più nobile degli ultimi anni ma è certamente quello più aperto e avvincente. Allora il suggerimento è, nel bene e nel male, di goderselo.
SCUDETTO
Più si va avanti, più aumentano le probabilità di spareggio tra Inter e Napoli. Ora sono entrambe padrone del loro destino ma anche dipendenti dal risultato dell’altra. Del calendario si è già detto - quello nerazzurro ha due curve discretamente pericolose in Roma (domani alle 15) e Lazio, mentre quello azzurro che riparte dal Torino (domani sera) ne ha una scivolosa con il Lecce che deve salvarsi -, ma ognuna dovrà lottare soprattutto contro i propri - e di sicuro non banali demoni. Il filotto di entrambe non è affatto scontato: dovessero seguire la media punti attuale, entrambe ne perderebbero una o ne pareggerebbero due di cinque. Ma è anche vero che ora il livello devono alzarlo entrambe.
CHAMPIONS LEAGUE
Per l’Atalanta è quasi fatta, considerando che le tre che la inseguono si affronteranno a vicenda. Rimane un posto per tre, appunto, e sarà davvero una questione di dettagli o, meglio, di scontri diretti. La Juventus deve per forza vincere in casa contro il Monza e poi avrà due trasferte consecutive con le due rivali nella corsa, Bologna prima e Lazio poi. Ecco, se perde anche solo una di queste due può considerarsi fuori dalla prossima Champions. Deve come minimo strappare due pareggi in modo che le altre due non guadagnino tre punti. La Lazio deve battere Parma ed Empoli per dare un senso allo scontro con la Juventus mentre il Bologna, se vince a Udine, può anche pareggiare con i bianconeri. E la Roma? Come ha spiegato Ranieri, servirebbe un suicidio di massa: è dietro 3 punti dal Bologna che in realtà sono 4 per gli scontri diretti e ha un calendario terribile. Deve battere l’Inter per continuare a sperare. In ogni caso la differenza tra il quarto e il settimo posto, tra la Champions e il nulla (o la Conference), sarà di un paio di punti e non di più.
EUROPA-CONFERENCE LEAGUE
Per l’Europa League bisogna guardare la Coppa Italia che mette in palio un pass diretto. Se vince il Milan, toglie un posto. Se vince il Bologna, bisognerà guardare dove arriverà in classifica: se quarto, si riapre lo slot della sesta in classifica. I rossoneri non hanno alternative, se perdono la finale sono fuori dalle coppe europee, ma la squadra di Italiano sarà altrettanto motivata. Anche la Fiorentina (che ha perso Dodò per appendicite) è ancora in gioco ma è più facile accedere all’Europa League vincendo la Conference che non dal campionato. In tal caso, aumenterebbero le partecipanti italiane alla seconda competizione europea, da due a tre.
SALVEZZA
Tre squadre in un punto per la salvezza: Empoli, Venezia e Lecce. Due vanno giù con il Monza, una resta in A. I salentini hanno una lunghezza di margine ma anche il lutto da gestire, e se anche dovessero presentarsi in campo contro l’Atalanta, chissà in che condizioni lo faranno. Delle tre sta meglio quella che è sempre stata peggio, ovvero il Venezia di Di Francesco che ha bisogno di un grande scalpo visto il calendario tosto: il Milan magari appagato dal derby può essere un’occasione. L’Empoli deve resistere fino alle ultime due, quando avrà Monza e Verona già salvo.