Un colpo di testa di Pellegrino mette le ali al Parma, che vede sempre più vicina la salvezza, e complica tremendamente il cammino verso la Champions League della Juventus, che capitola 1-0 al 'Tardini' e rivede gli spettri del passato che la cura Igor Tudor sembrava aver messo definitivamente alle spalle. Invece i bianconeri fanno un passo indietro proprio nel momento in cui ce ne si aspetterebbe uno avanti, dopo le vittorie nel weekend di Atalanta e Bologna, pesanti in chiave quarto posto. Locatelli e compagni sbagliano l'approccio alla partita, con un primo tempo sotto ritmo e avaro di idee, vengono puniti dalla zuccata di Pellegrino proprio prima dell'intervallo, e nella ripresa nonostante il forcing finale non riescono ad aggirare il muro eretto da Chivu. Che dopo aver fermato Inter e Fiorentina si toglie la soddisfazione di battere la Juve, che non perdeva al 'Tardini' da dieci anni. Per la Signora è uno stop pesante: non solo manca il controsorpasso al Bologna, ma vede anche avvicinarsi Lazio, Roma e Fiorentina, tutte vittoriose in questa 33/a giornata 'spalmata' a causa della morte di Papa Francesco.
Eppure è proprio la Juve a partire meglio, sfiorando subito il vantaggio dopo pochi secondi con un tiro da fuori area di Locatelli che finisce sul fondo. Il Parma perde quasi subito per un doppio infortunio Bernabè e Vogliacco, ma l'organizzazione in campo non ne risente. La Signora dopo il lampo iniziale infatti si spegne subito, incapace di cambiare ritmo e di creare insidie dalle parti di Suzuki. L'esperimento Kolo Muani e Vlahovic, lanciati per la prima volta insieme da Tudor dal 1', non convince: il francese, schierato sulla tre quarti, non trova la posizione giusta in campo, il serbo fatica come nelle più classiche delle giornate no e non si rende praticamente mai pericoloso, eccezion fatta per un tocco da due passi su invito di Kalulu a lato di poco. La serata già di per sé difficile di una Juve piatta e grigia si complica subito prima dell'intervallo, quando Valeri libero di crossare pennella in mezzo per Pellegrino, che prende l'ascensore e batte Di Gregorio dopo aver sovrastato Kelly.
Tudor, alla prima sconfitta sulla panchina bianconera, lascia negli spogliatoi un Vlahovic acciaccato e inserisce al suo posto Conceiçao, con l'avanzamento di Kolo Muani in attacco. Il francese sembra trarre giovamento dalla mossa e accende gli ospiti con un paio di sgasate delle sue, poco dopo la Juve si gioca anche la carta Yildiz, non al meglio alla vigilia. Il Parma subisce maggiormente la pressione degli ospiti ma non rinuncia a colpire quando ne ha l'opportunità, come al 15' con un tiro di Sohm lanciato in corsa da Pellegrino che non spaventa Di Gregorio. La Juve fa tanto possesso palla ma non riesce a trovare il guizzo giusto, affidandosi all'inventiva di Conceiçao e Yildiz, con il portoghese che spara alto di sinistro a giro ed è il più pericoloso nel finale con due conclusioni che non cambiano però la storia del match.