Lo sfogo di Conceiçao post-Atalanta è comprensibile, ma non giustificabile. Non è il massimo - eufemismo... - allenare una squadra per mesi da esonerato in casa, però c’è di peggio. E il portoghese non fa molto per darsi una mano, come dimostrano i cambi effettuati domenica sera.
Un conto è aumentare il peso offensivo per provare a recuperare, un altro è affidarsi al caos per farlo. Tra giocatori fuori posizione e cambi di modulo, il buon Milan che si era visto fino al vantaggio dell’Atalanta è completamente scomparso dal campo.
Il problema riscontrato con Fonseca si è amplificato con Conceiçao: la continuità, questa sconosciuta in casa rossonera. Il Milan veniva dal 4-0 di Udine, dove la prestazione era stata anche migliore del risultato, complice la buona intuizione di Conceiçao di passare al 3-4-3. In questo modo i rossoneri avevano concesso meno buchi in fase difensiva e soprattutto valorizzato Theo, Leao e Reijnders. Con lo stesso sistema di gioco il Milan ha giocato discretamente domenica sera, facendolo anche meglio dell’Atalanta a inizio ripresa. Il gol di Ederson ha però vanificato quanto di buono fatto dai rossoneri, che tra cambi di giocatori e di modulo si sono smarriti.
Sergio Conceicao, "è come se non fossi io": lo sfogo durissimo dopo l'Atalanta
"Non è facile perché penso che non abbiano rispetto. Parlano della prossima stagione come se l’...A questo punto Conceiçao è a un bivio: insistere sul 3-4-3 che ha ben figurato per una partita e mezza o tornare al solito sistema a quattro (con il probabile recupero di Walker a destra) che tanto fastidio ha dato all’Inter nei quattro derby disputati finora? Su una cosa Conceiçao ha ragione: per assurdo il suo Milan può vincere due trofei, cosa che sulla sponda rossonera non accade dal 2007-08. E però questo la dice lunga su quanto potenziale abbia sprecato il Milan tra campionato e Champions.