Paolo Bertolucci inchioda Adriano Panatta: dove lo ha beccato "ieri sera"

di Lorenzo Pastugliamartedì 15 aprile 2025
Paolo Bertolucci inchioda Adriano Panatta: dove lo ha beccato "ieri sera"
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Le solite battute, con Sinner al centro, ma anche Alcaraz e Musetti, autore di un grande Masters 1000 a Montecarlo perso solo in finale contro lo spagnolo. Sono i temi dell’ultima chiacchierata tra Adriano Panatta e Paolo Bertolucci nel podcast ‘La telefonata’.

Tutto parte dalla presenza di Panatta a Montecarlo: “Ti ho visto ieri sera, eri belloccio, cosa ci facevi sul palco del re? Hai vinto una volta nel doppio perché ti ho trascinato io alla vittoria”, le parole di Bertolucci.

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“Non stavo nel palco del re, stavo con uno sponsor, noi gente del popolo non possiamo andare lì, però l'ho incontrato ed è molto affettuoso — la risposta del campione del Roland Garros 1976 — Musetti? L’ho vista in televisione. Ha giocato bene il primo set Musetti, molto bene. Alcaraz lo ha aiutato come spesso gli capita. Poi nel secondo set Alcaraz ha giocato molto bene, ha messo la quinta. Quando gioca così nessuno al mondo può reggere, solo Sinner, però Alcaraz ha delle soluzioni a volte pazzesche”.

Bertolucci gli ha dato ragione: “C’è gente che non le può nemmeno pensare, immaginare, e invece lui le realizza — ha detto l’ex tennista — Però mi è piaciuta la versione di Musetti, che con questi successi è più consapevole, meno timido in campo, bello solido. Poi è più focalizzato sul match. Prima sprecava un sacco di tempo a lamentarsi”.

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I ragazzi, però, “si affaticano un po' troppo, qualcuno della nostra generazione o anche più vecchio di noi, potrebbe dire noi eravamo più preparati — aggiunge Panatta — No, ora loro sono molto più preparati di noi, ma in questo tennis moderno hanno sollecitazioni troppo violente. Quando dicono giocano un po' troppo, non è che noi giocavamo meno tornei, è il modo di giocare. Noi non ci facevamo quasi mai male".

La programmazione a riguardo “l'ha insegnata Federer, è la cosa più importante che ci sia — ha aggiunto Bertolucci — Musetti che ha giocato tre partite toste, ci sta che abbia avuto un risentimento, ma per certi versi per sua fortuna così non va a Barcellona, si riposa e si cura, così a Madrid potrà giocare bene”. Per Panatta, se Musetti avesse vinto a Montecarlo “e non avesse avuto nessun tipo di risentimento, sarebbe andato a Barcellona”. Ma così, conclude Bertolucci, il toscano “avrebbe sbagliato”.