Lorenzo Musetti esce dal torneo di Montecarlo da sconfitto, certo. Ma con tanta consapevolezza in più. C'è la delusione per non essere riuscito a sollevare il trofeo, ma anche la certezza di avere le carte in regola per sognare in grande sulla terra battuta. La sconfitta contro Carlos Alcaraz, attuale numero due del ranking mondiale, è più digeribile se si considera il calibro dell’avversario. Fa più male, però, sapere che a frenarlo è stato un problema fisico che gli ha impedito di esprimersi al massimo.
"Quando mi sono svegliato ho capito subito che non ero al meglio - ha premesso con amarezza -. Mi ha stupito riuscire a partire forte, ma sapevo che sarebbe servito ancora di più nel secondo set. E purtroppo non ce l'ho fatta", ha commentato il giorno successivo alla finalissima. Parole che raccontano la frustrazione di un atleta che ha dato tutto, fino all’ultimo, lottando con classe determinazione. Lasciare il campo per un ritiro non era un’opzione, non dopo il percorso straordinario compiuto fino alla finale. Infatti, Musetti, ha accusato anche un problema fisico che ha compromesso la sua partita.
"A un certo punto – ha spiegato l'azzurro a caldo, dopo la gara – mi sono reso conto che non riuscivo più a spingere ma adesso non so spiegare cosa mi sia successo a livello fisico. Gli esami mi diranno con esattezza come sto. Provo un grande dispiacere ma questo è stato il prezzo da pagare dopo una settimana molto intensa sotto tutti i profili, sia fisico sia a livello psicologico. Carlos, però, ha meritato di vincere", ha concluso Musetti con grandissima sportività.