Il quadro che sta emergendo dall'inchiesta penale della Procura di Milano sul giro di scommesse che vede protagonisti calciatori di Serie A e nell'orbita della Nazionale come Nicolò Fagioli e Sandro Tonali (già squalificati dalla giustizia sportiva nell'autunno del 2023) è quello di una piovra, estremamente ramificata.
L'uomo considerato al centro di tutto, l'allibratore Tommaso De Giacomo, muoveva i fili di una serie clamorosa di calciatori "annoiati" e disposti a giocarsi somme ingenti su letteralmente tutto, dallo sport al poker e al baccarat. E di avere contatti importanti che lo informavano di cosa si stesse muovendo anche a livello di pm. Particolare, questo, non proprio secondario perché potrebbe spiegare anche molto dei movimenti dei protagonisti, alle prese con debiti ingenti, la necessità di cooptare altri "accoliti" per alimentare il giro e difendersi dalle possibili reazioni dei rispettivi club.
Come riporta Il Giornale, "Tommy" De Giacomo, considerato "Lo Zar" e soprannominato "Il professore" dai calciatori invischiati, si era sfogato con Fagioli in una chat poi finita nelle carte degli inquirenti: "Se viene fuori bordello questi sanno tutti i ca***i tuoi e miei (...) Se hanno problemi loro... li abbiamo tutti...". Questa frase dimostrerebbe che De Giacomo aveva talpe nella Questura e nella Procura di Roma. Altra prova, il rapporto tra De Giacomo e Marco Giordano, figlio dell'ex bomber di Lazio e Napoli Bruno Giordano, che riguardo ai problemi con allibratori romani lo rassicura garantendogli di aver messo in mezzo "gente pesante, tipo Romanzo Criminale".
Lo stesso Fagioli, nell'aprile del 2023, scriveva a Giordano Junior terrorizzato da una situazione personale ormai fuori controllo: "Purtroppo ti devo dire che non riesco più a resistere. Ho fato danni ma non so più gestirla oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema perché stanno capendo che ho qualcosa e che gli è arrivata la voce del gioco e perché non mi vedono più presente con la testa al campo e alle partite. Domani non giocherò e se continua così starò sempre in panchina (...) La realtà è che minacce e tutto e non ho più tempo né scuse né niente, se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve oggi mi ha detto così". Pochi mesi dopo, scoppiò la bomba è scoppiata per davvero.