Dall'inchiesta della magistratura ordinaria sul giro di scommesse in cui erano invischiati diversi calciatori di Serie A sono due le storie "emblematiche" di quanto il vizio di giocare sui siti illegali fosse profondo: una è quella di Nicolò Fagioli, insieme a Sandro Tonali l'uomo-copertina di questo scandalo e colpito dalla giustizia sportiva con una squalifica di 7 mesi. L'altra sembra essere quella di Alessandro Florenzi. Almeno stando alle chat a disposizione degli inquirenti.
Partiamo dal centrocampista oggi in forza alla Fiorentina. Il 14 febbraio 2023 era ancora alla Juventus, si stava allenando in vista della partita di giovedì di Europa League contro i francesi del Nantes. Ma la sua mente è altrove, come confessa all'amico "Ludwig". I suoi debiti con gli allibratori stanno crescendo e lui si rifugia nelle partite di basket americano, l'Nba. "Alle 14.05 piazza la prima scommessa da 15mila euro - scrive Repubblica -. La seconda alle 14.30, stessa cifra. Poi 14.40, e così ancora per sette volte fino alle 16. Centomila euro in 90 minuti. Ma non basta. Interrompe per l’allenamento. E alle 18.13 riprende, per un’altra ora. Piazza almeno altre 12 giocate per altri 176mila euro".
"Devo pagare 250k (250mila euro), dove li mando?", chiede a Ludwig. Dopo un'ora, il suo dramma è chiaro: "Ho perso ancora: ora devo 350mila". Una spirale inevitabile, dove si mescolano ludopatia e disperazione.
In un'altra chat rinvenuta dagli inquirenti, datata 17 gennaio 2023, l'allora milanista Tonali (nell'estate successiva venduto al Newcastle, poche settimane prima che esplodesse il caso con relativa lunghissima squalifica) scriveva al gambler considerato il gestore del giro, Tommaso De Giacomo, del brutto vizio del compagno di squadra Florenzi: "Spizzi (il soprannome del difensore romano, ndr) era a 80 k ieri, oggi sta a meno 300". Replica eloquente di De Giacomo: "Un pazzo". Florenzi avrebbe bruciato 220mila euro in poche ore, tanto da indurre De Giacomo a domandarsi: "A cosa gioca scusa che non capisco come faccia a ciucciare così tanto".