C’era anche un centro di puntate clandestine a Roma, dove calciatori e cantanti scommettevano e dove, nel mezzo, c’era anche Nicolò Fagioli. Sono emersi forti gli ultimi dettagli dell’indagine della Procura di Milano sul caso scommesse. Un'informativa del Servizio centrale operativo della Polizia ha parlato di un centro di puntate nella Capitale. E, come scritto su La Repubblica, l’attuale centrocampista della Fiorentina "era esposto con l'organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro”.
In quello che a un certo punto, si legge nelle chat, viene chiamato "romanzo criminale" ci sono figure losche. A partire da Nelly, esattore che minaccia l'ex centrocampista della Juventus: "Fagioli, quanto è vero, lo giuro sui miei bambini che mercoledì se non ho i miei soldi vengo a Torino e te faccio smettere di giocare". E poi Ludwig, il trapper amico del classe 2001: "Non fare il furbo — le sue parole — c'ho gli screen che te giochi i falli laterali" (screenshot mai trovati, se no la squalifica sarebbe stata superiore ai 7 mesi).
Il debito del centrocampista ha assunto proporzioni così grandi che Fagioli ha provato a ribattere: "(Una cifra del genere, ndr) non la guadagno nemmeno in un anno — le sue parole — So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l'ansia della partita, ma come faccio...". Gli estorsori non sono teneri: "Pensi che ce possiamo fare prendere per il c***o da te?", ma Fagioli tiene botta: "Ludovico (Ludwig, ndr) non c'entra nulla, voi fate il vostro lavoro. Io rientrerò”.
Nel fascicolo si legge che il centrocampista si è anche rivolto a “Marco”. Secondo gli agenti si tratta di Marco Giordano, figlio di Bruno, che cura gli interessi del giocatore della Fiorentina dal 2023. "Mio fratello è stato con un nostro amico molto pesante, gli dirà di darsi una calmata almeno su Roma, dove non si muove foglia senza loro”, le parole di Marco. Fagioli gli ha risposto preoccupatissimo: "Oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema, perché stanno capendo che ho qualcosa e gli è arrivata la voce del gioco — le parole del giocatore — Domani non giocherò (inteso come calciatore in campo, ndr) e se continuerà così starò sempre in panchina, non riesco più ad andare al campo felice. Ho minacce e tutto, non ho più tempo né scuse. Se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve me l'ha detto. Puoi parlare con i capi per capire se possono aiutarmi? Questo è un problema più grande di me".