Tonali, la rivelazione choc: "Chi mi ha iniziato alle scommesse"

sabato 12 aprile 2025
Tonali, la rivelazione choc: "Chi mi ha iniziato alle scommesse"
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"Chi mi ha iniziato alle scommesse è stato Pietro Marinoni che è del mio paese e che è andato a scuola con mia sorella. All'epoca faceva già l'arbitro": Sandro Tonali, ex centrocampista del Milan e poi al Newcastle, uno dei giocatori coinvolti nell'inchiesta di scommesse illecite, lo avrebbe detto il 17 ottobre del 2023 nell'interrogatorio con i pm quando l’indagine era ancora a Torino. Poi l'inchiesta è stata trasmessa a Milano. 

E infatti il verbale di quanto raccontato dal giocatore è stato messo agli atti dalla Procura di Milano cui è stato trasmesso il fascicolo con l'attuale coinvolgimento di ulteriori calciatori. Ai pm Tonali ha spiegato come Marinoni gestisse gli affari: "All'inizio la scommessa non funzionava come l'ultimo periodo ma mi avvalevo di un applicativo ‘Snai'. Quindi inviavo con WhatsApp a Pietro Marinoni la scommessa e quest'ultimo andava in agenzia". E ancora: "Così si è andati avanti fino al 2020 quando è nato ‘Worldgame365'. Questo sito non era accessibile a tutti ma era necessario ricevere un link per potervi accedere, il quale mi è stato inviato per la prima volta da Marinoni. Non mi è stato mai richiesto il saldo del debito con delle minacce, ma mi hanno proposto il saldo in forma rateale. Sono arrivato ad avere un debito nei loro confronti di 500.000 euro. Il loro obiettivo era di farmi continuare a scommettere, non mi hanno mai sollecitato alcun pagamento".

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Il giro di scommesse, insomma, sarebbe sempre avvenuto tramite Whatsapp. "Si rappresenta che Tonali, Fagioli e Marinoni avevano anche un gruppo WhatsApp all'interno del quale si organizzavano per il pagamento dei debiti di gioco", hanno scritto i pm, aggiungendo poi che ci sarebbero stati anche altri gruppi creati ad hoc sull'argomento scommesse. "Non ho mai smesso di scommettere fino a una settimana prima del sequestro. Sono arrivato ad avere un debito nei loro confronti che ho pagato in parte nel metodo descritto e in parte con delle vincite", avrebbe raccontato ancor ail giocatore. Il "metodo descritto" pare consistesse nel girare i soldi a una gioielleria del milanese, che poi sarebbe stata utilizzata come una banca che gestiva il traffico: finta vendita di orologi e gioielli, mai consegnati ma utilizzati come la causale per i bonifici con cui saldavano parte dei loro debiti.

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