"Ammiro molto Jannik Sinner, che ho incontrato di recente a Milano. Un ragazzo fantastico, mi piace come si rapporta con gli altri. Jannik è gentilezza, dedizione al lavoro. Lo trovo molto creativo. Prende palle impossibili, è sorprendente, non soltanto a livello di numeri e statistiche. È divertente e a volte mi pare arrivare al limite dell'umano. Fa dei salti che sembrano quei passi di danza. Balla sulla terra rossa o sulle altri superfici. Pare incredibile".
Jannik Sinner e Roberto Bolle sono due eccellenze del nostro Paese. Il primo è il più forte giocatore di tennis al mondo, nonostante sia ormai fermo da più di due mesi dopo il patteggiamento concordato con l'agenzia mondiale anti-doping per il caso Clostebol. Il secondo, invece, ha rivoluzionato il mondo della danza, è portandola nei teatri e persino in tv. Anche se non ha mai disdegnato praticare altre discipline. Come prendere in mano una racchetta provando a imitare la Volpe arancione. "Ho preso lezioni da bambino - ha spiegato Bolle in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport -, ogni tanto in vacanza mi piace giocare con gli amici, ma non sono un granché. Il tennis è uno sport asimmetrico, sconsigliato per chi deve badare all'equilibrio del corpo come noi ballerini. Però - ha poi aggiunto - ogni tanto si può fare".
Non solo il tennis. Roberto Bolle è anche un noto tifoso della Juventus. "Il calcio lo seguo meno - ha ammesso -. Seguo di più i ginnasti, affini al mio lavoro. Ho potuto coinvolgere le Farfalle nei miei programmi, con altri atleti che ammiro, ad esempio Jannik, farei fatica. Però mi piacciono tantissime Tamberi e Marcell Jacobs. Mi entusiasmo - ha poi concluso - per tutti quelli che spingono il fisico ai limiti".