“Jannik Sinner ha detto che i tre mesi di stop (per la squalifica al caso Clostebol, ndr) gli sono serviti per riposare e ritrovare la famiglia? Per ragioni diverse ho staccato anche io, non ho giocato tornei per sette mesi…”. Così Matteo Berrettini nell’intervista rilasciata a La Repubblica prima del via del Masters 1000 di Montecarlo sulla terra rossa.
“La verità è che noi tennista abbiamo bisogno di tempi di recupero più ampi — ha aggiunto il romano — La stagione è troppo lunga, nel 2024 ho finito di giocare la Davis il 24 di novembre, cinque giorni di stop e siamo ripartiti come nulla fossa. Dobbiamo cercare di capire come accorciarla questa benedetta stagione”.
A Roma, Berrettini ritroverà proprio la Volpe di Sesto Pusteria: “Siamo tutti felici e in attesa che Jannik torni in campo — ha aggiunto — è il leader del nostro movimento, un ragazzo speciale che si merita di ricominciare a vincere come sempre ha fatto”. Proprio l’appuntamento del Foro Italico “per me va oltre ogni altra cosa — ha aggiunto — Non vedo l’ora di tornarci, però prima ci sono gli altri tornei e adesso è il momento di non pensarci troppo. Resta il mio obiettivo più importante: voglio giocarmelo e godermelo”.
I guai di Berrettini, due anni fa, agli addominali, sono iniziati proprio a Montecarlo: “Ho chiuso l’anno nel modo migliore, con la vittoria nella Davis, poi a gennaio sono migliorato in tanti dettagli — ha aggiunto — Ho raggiunto i primi 30, poi a Miami non sono mai andato così avanti. Rispetto al 2023 sono in forma, ho tanta fiducia e voglia. Poi finalmente si gioca sulla terra, dove sono cresciuto, importante dal punto di vista tecnico e di cuore. Speriamo di fare bene”.
A Montecarlo, prima dell’inizio del torneo, un tifoso ha urlato al romano “Fai fuori Zverev”, ma prima Matteo ha pensato alla sfida con l’argentino Navone, al primo turno, in svolgimento questo pomeriggio: “Un passo alla volta, nella mia parte di tabellone sono tutti fortissimi, a parte Sonego naturalmente (conclude scherzando, ndr)”.