Un pareggio che non scontenta nessuno. E che di fatto tiene aperto ogni discorso. L'1-1 dell'Olimpico, frutto del jolly da fuori area di Locatelli prima dell'intervallo e della zampata di Shomurodov a inizio ripresa, lascia tutto immutato: il sogno della Roma di centrare la qualificazione in Champions League resta tale, ma intanto la Juve compie un altro passettino agganciando momentaneamente al quarto posto il Bologna, in campo domani nel posticipo contro il Napoli. E con il crollo verticale dell'Atalanta, al terzo stop di fila dopo il ko con la Lazio, diventano due i piazzamenti da assegnare che valgono l'accesso alla massima competizione europea. Di certo Juve e Roma hanno confermato di essere in salute: la squadra di Ranieri prolunga la striscia di imbattibilità, aspettando un derby con la Lazio fondamentale in chiave Europa, quella di Tudor conferma di essersi messa alle spalle le scorie legate all'esonero di Thiago Motta e di esser ripartita. Con nuove motivazioni e nuova energia.
La partenza sprint della Juve sorprende la Roma, che per un quarto d'ora abbondante si rintana nella propria metà campo senza trovar modo di uscire. In una settimana piena di lavoro la 'mano' di Tudor si comincia a intravedere, anche se rispetto al match con il Genoa l'unica novità - a parte l'assenza forzata dell'infortunato Gatti - riguarda l'inserimento di Weah in fascia al posto di Koopmeiners, con l'avanzamento di Nico Gonzalez sulla tre quarti. La Juve pressa alto e non si risparmia in termini di intensità, ma conclude poco a parte un tentativo di Kalulu in avvio e un colpo di testa di Nico Gonzalez a metà primo tempo, su cui è decisivo Svilar che con le dita spedisce il pallone sulla traversa. I giallorossi faticano in avvio ma appena la Signora abbassa il ritmo viene fuori con coraggio e con idee, sfiorando il gol al 25' con Cristante, imbeccato da Dovbyk e murato da Kalulu al momento di calciare, e con un colpo di testa di El Shaarawy che scheggia il palo. Poco dopo però la Juventus passa: bella combinazione sulla destra, Kalulu crossa in mezzo e trova la respinta della retroguardia giallorossa, ma la palla finisce nei pressi di Locatelli che calcia al volo e trova l'angolino giusto.
Ranieri non perde tempo nell'intervallo e ridisegna subito la sua Roma, togliendo Hummels e inserendo Shomurodov, per aumentare il peso specifico dell'attacco e far sentire meno solo Dovbyk, chiuso nella gabbia della difesa a tre degli ospiti. La mossa dà subito i frutti sperati, perché proprio il centravanti uzbeko al 3' pareggia i conti con la zampata vincente da due passi dopo un colpo di testa di Ndicka respinto da Di Gregorio sugli sviluppi di un calcio d'angolo. I padroni di casa prendono coraggio dopo l'1-1 e alzano il baricentro, la Juve superato lo sbandamento iniziale torna a macinare gioco e chilometri. Per spezzare l'equilibrio Tudor adopera un triplo cambio, con gli ingressi di Koopmeiners, Kolo Muani e Cambiaso, dalla parte opposta Ranieri risponde con il giovane Gourna-Douath e Paredes e Nelsson. Nessuno dei protagonisti in campo trova però la scintilla, e l'1-1 finale alla resa dei conti lascia invariato ogni discorso nella volata Champions.