Carabelli affonda Nick Kyrgios: "Sinner fuori? Cosa ho capito su di lui"

di Lorenzo Pastugliamartedì 25 marzo 2025
Carabelli affonda Nick Kyrgios: "Sinner fuori? Cosa ho capito su di lui"
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Camilo Ugo Carabelli si sta facendo sempre più notare. Il tennista argentino, semifinalista negli ultimi tornei Atp di Rio e del Cile (cadendo per mano di Sebastian Baez), è riuscito a farsi notare a Miami, dove è arrivato fino ai sedicesimi di finale per poi perdere contro Novak Djokovic.

Il 25enne era partito dalle qualificazioni, perdendo contro Ethan Quinn ma entrando come nel tabellone del Masters 1000 come lucky loser per il forfait dell’ultimo minuto di Nicolas Jarry. Riguardo alla sua presenza a Miami, si ricorda anche il ritiro a sorpresa nel 2023 sul 6-3 5-3 30-30 a favore di Filip Misolic, senza avere apparentemente problemi fisici. Una situazione che poi si è ripetuta un anno più tardi, in un torneo a Campinas, con Tristan Boyer avanti 6-3 5-4 40-0.

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Colpa probabilmente della sua mente, di momenti difficili vissuti sui campi da tennis, come riportato in una lunga intervista al magazine CLAY: “Ho fatto davvero fatica perché ero immaturo e non capivo a pieno alcuni aspetti della mia carriera tennistica, come tutto ciò che mi mancava fin dall’adolescenza — le sue parole — Ad esempio, mi piaceva andare a scuola e non capivo perché i miei genitori mi portassero fuori per allenarmi o viaggiare. Mi chiedevo se tutto quello sforzo ne sarebbe davvero valso la pena. Non volevo perdermi cose che non avrei mai più riavuto. Questo mi rendeva molto triste e persino angosciato“.

Ma rimpianti non ce ne sono: “Ho attraversato momenti difficili, ma sacrificherei quell’altra vita mille volte — ha detto — Ho trascorso diversi anni con uno psicologo. Oggi lavoro ancora con lo stesso. Due anni fa ho anche iniziato ad avere un mental coach, che mi ha aiutato molto. I buoni risultati, l’avere un po’ di soldi, il diventare indipendente e riuscire a fare cose che i ragazzi della mia età in Argentina non possono fare mi hanno reso più felice“.

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Nel circuito Atp ha pochi amici, forse anche per il suo carattere: “Io sono piuttosto riservato, parlo poco con gli altri ragazzi del circuito — ha aggiunto — Mi sono allenato con Sinner diverse volte, con lui mi trovo abbastanza bene. La squalifica? Non ne ho idea, non mi interessa nemmeno. Non si sa bene cosa sia successo, forse solo loro lo sanno. Ho visto che un sacco di tennisti hanno attaccato Sinner, soprattutto Kyrgios. È stato molto coinvolto da questa questione e sembra piuttosto arrabbiato“.

Infine la chiosa sui tanti tatuaggi, dei quali ne ha pieno il corpo: “Ho iniziato tatuando il nome dei miei genitori e di mio fratello — ha detto ancora — Sono molto legato a mio fratello, che è un po’ più grande di me. Ne ho anche uno che ho fatto con la mia migliore amica. Dopo di che mi sono fatto semplicemente dei tatuaggi perché mi piacevano i disegni. Mi piacerebbe dire che hanno significati profondi, ma la maggior parte non ne ha”.

Per poi concludere: “Mi pento persino di un paio, come la farfalla sull’avambraccio, è troppo visibile, l’avrei messa da qualche altra parte. Quello che ha un significato è lo stemma della mia squadra, il San Lorenzo. Fatti di nascosto? No, mio padre mi ha supportato pienamente. E avevo anche bisogno della firma di mia madre per farlo. Ha firmato senza problemi ma ha detto ‘Lo farai nello studio che sceglierò io’. Quindi ha scelto il posto per me”.