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Thiago Motta, l'umiliazione finale: chi è l'unico giocatore della Juventus che lo ha ringraziato

lunedì 24 marzo 2025

2' di lettura

Alla Juventus c'è da recuperare un patrimonio: l'accusa che fanno tutti a Thiago Motta, esonerato domenica pomeriggio, è quella di aver gestito malissimo i rapporti con i giocatori. Soprattutto, con i veterani e i big: Federico Chiesa e Szczesny fuori dal progetto in estate, capitan Danilo rimandato in Brasile in malo modo a gennaio, Fagioli prima titolare e poi ignorato. Il bomber e più pagato in rosa, Dusan Vlahovic, praticamente relegato a panchinaro fisso. Risultato: in clima irrespirabile nello spogliatoio bianconero, una sensazione di caos, un rendimento in picchiata nelle ultime settimane.

A testimonianza di come queste ricostruzioni non fossero "drammatizzate", c'è la (incredibile) reazione dei giocatori bianconeri sui social. Nessuno ha salutato l'allenatore italo-brasiliano. Gelo siderale: ignorato da tutti, nemmeno una frase fatta per salvare le apparenze.

A quasi 24 ore dall'annuncio dei siluramento, di 28 giocatori in rosa soltanto uno ha ringraziato Motta: il giovane Samuel Mbangula. "Grazie per tutto mister. Non vi ringrazierò mai abbastanza per avermi dato fiducia fin dal primo giorno e per avermi permesso di realizzare una parte del mio sogno, la più importante in ogni caso - ha scritto il belga in una storia Instagram - Ci avete sempre voluto il meglio da quando siete arrivati e ce lo avete dimostrato. Vi auguro il meglio per il futuro".

C'è da capirlo, in fondo: lanciato titolare a sorpresa alla prima in Serie A contro il Como (bagnata da una rete, la prima della stagione bianconera), il 21enne esterno offensivo è stato spesso scelto dal mister che lo ha schierato in 30 partite complessive, per oltre 1.000 minuti giocati bagnati da 4 gol complessivi, di cui uno in Champions League. Se c'era un fedelissimo di Motta, quello insomma era lui.

Lo è stato, per la verità, anche Koopmeiners, l'olandese strappato all'Atalanta per per oltre 50 milioni di euro. Fortemente voluto da Motta, difeso a oltranza nonostante prestazione quasi sempre insufficienti, schierato titolare (con posizione tattica incerta) anche quando non al 100% fisicamente. Ecco, Teun non ha fiatato sui social, così come Vlahovic (comprensibile) e Yildiz (prima coccolato e poi messo ai margini), mentre hanno preferito parlare d'altro il secondo portiere Perin (che si aspettava di giocare titolare in Supercoppa italiana) e il lungodegente Bremer, senza il cui infortunio forse il destino di Thiago e Juve sarebbe stato diverso.


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