L’annuncio arriva puntualmente di domenica, a borse chiuse, come da tradizione per le grandi mosse della Juventus. Esonerato Thiago Motta, benvenuto Igor Tudor. Oggi il nuovo allenatore terrà il suo primo allenamento da primo allenatore della vecchia Signora, non il primo in assoluto perché quattro anni fa frequentava quegli stessi campi da vice di Andrea Pirlo.
Che strano il destino degli allenatori. Pirlo bruciato da quella annata mentre Tudor realizza il suo sogno di allenare la Juventus che gli scorre nelle vene fin dal 1998, quando ci arrivò da giocatore per poi restarci per sette stagioni. Per questo ha accettato due mesi di contratto senza alcuna clausola di rinnovo automatico in caso di qualificazione in Champions League. Non è tipo da farsi questi problemi in generale e non li avrebbe di certo fatti alla Juventus.
Thiago Motta, le prime parole dopo l'esonero. La conferma: con la Juve è finita malissimo
Arrivano lunedì mattina le prime dichiarazioni ufficiali di Thiago Motta dopo l'esonero deciso dalla Juventus...Tudor ha quasi firmato in bianco, concedendo alla società due opzioni. La prima è la possibilità di allungare il contratto fino al 2026. La seconda è di interromperlo un mese prima rispetto alla scadenza, cioè alla vigilia del Mondiale per Club. Nel sorpasso a Mancini è stato decisivo questo atteggiamento più che il passato interista - per non dire anti-juventino dell’ex ct.
C’è poi la questione tecnica o tattica che dir si voglia. Dovrebbe essere in primo piano, dovrebbe essere determinante nella scelta di una guida, ma in questo momento non lo è. Non può esserlo. Si è scelto un allenatore che voleva allenare la Juventus e che ha già dimostrato lo scorso anno alla Lazio di saper dare qualcosa in fretta. Nulla di più semplice. Coincidenza vuole che la Juventus sia stata progettata male per il gioco di Thiago Motta e quindi sembra essere progettata proprio per quello di Tudor, che ne è l’antitesi. Riflessivo, cervellotico, orizzontale il primo; diretto, sfrontato, verticale il secondo.
Ora è facile immaginare l’esaltazione di Tudor all’idea di allenare Bremer e Vlahovic considerando un famoso video in cui dice (a Castellanos) che il brasiliano è il difensore più forte al mondo e una famosa conferenza in cui dice che il serbo è più forte di Osimhen. Peccato che il difensore è ancora infortunato e quindi sia difficile ipotizzare un immediato passaggio alla difesa a tre, la preferita di Tudor. Però potrebbe anche forzare subito la rivoluzione contro il Genoa proprio per rompere nettamente con il passato.
Thiago Motta, sconcerto alla Juventus: "Come passava gli ultimi allenamenti"
Un clima surreale, quello nel quale Thiago Motta continuava ad allenare i suoi giocatori, facendo finta che tutto andass...IL COMUNICATO
D’altronde di Thiago Motta la Juventus non vuole salvare niente e lo si evince dal comunicato di ieri in cui paradossalmente prima annuncia il nuovo allenatore e poi, in calce, esonera il vecchio. Dunque 3-4-2-1 che, a ben vedere, calza con i giocatori in rosa: Cambiaso e Weah sono quinti perfetti, in mezzo avercene due come Thuram e Koopmeiners, dietro a Vlahovic potranno giocare più vicino e accentrati Kolo Muani e Yildiz e dietro, beh, Kalulu è perfetto nei tre, Gatti farà il centrale e sul centro sinistra il meno peggio.
Se quello di Thiago Motta è un fallimento- e lo è, ma avrà modo di rifarsi -, quello di Giuntoli che lo ha corteggiato, inseguito, implorato di firmare per poi abbandonarlo e addirittura rinnegarlo («Mi vergogno di averti preso», avrebbe detto) è un disastro. L’esonero lo meriterebbe anche il ds ed è probabile che sia stata una possibilità vagliata da Scanavino e Ferrero.
Giuntoli ha patteggiato ammettendo la colpa (cioè esonerando il “suo” allenatore), forte anche di un contratto quinquennale. Ma il processo ai piani alti è in corso e per uscirne innocente potrebbero non bastare Tudor e il quarto posto. D’altronde i capi di imputazione sono notevoli: nove mesi di gestione tecnica buttati via, oltre 15 milioni di peso a bilancio per il contratto di un allenatore esonerato, oltre cento milioni investiti in operazioni di mercato fantasiose. Di fatto non è Giuntoli a dare un’occasione a Tudor ma il contrario.