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Dalla Ferrari alla Juventus, se Elkann continua a sbagliare "generali"

Il filo rosso che unisce i fallimenti sportivi della dinastia: da Maranello al bianconero, ormai sono tutte "domeniche bestiali"
di Alessandro Gonzato lunedì 24 marzo 2025

2' di lettura

Che domenica bestiale/ La domenica con Elkann... Domenica scorsa ci siamo svegliati alle 5 per vedere la Ferrari arrivare nona e decima. Ieri il Gp partiva alle 8 e vabbè, ci siamo detti, peggio della settimana scorsa non può andare: forza rosse! È andata che entrambe le Ferrari, già attardate in pista, a fine gara sono state squalificate perché le macchine erano irregolari: non era mai successo nella storia, la scuderia ha detto ai tifosi che non succederà più, e sarebbe stato strano – ma visti i tempi neanche tanto – se avesse detto «ci faremo squalificare anche nella prossima gara».

Il grande capo John Elkann invece ha taciuto, e se è vero che la Ferrari in crisi non è una novità, è altrettanto vero che gli uomini che hanno consegnato la scuderia a una figura di palta planetaria li ha voluti lui – gli stessi strateghi che da anni non ne azzeccano una - a cominciare dal team principal Frédéric Vasseur. Com’è possibile che negli ultimi tempi chiunque indossi la tuta rossa subisce un processo involuto del terzo tipo? Prima tutti fenomeni e poi di colpo il regresso. Il nipote dell’Avvocato ci sta capendo poco pure della gestione della Juventus: da inizio stagione per i suoi tifosi quasi ogni domenica ha la sua pena anche quando si gioca di sabato o mercoledì, e ieri John ha deciso di cambiare allenatore sperperando un altro po’ di milioni nella speranza di riacciuffare quelli che gli arriverebbero dalla qualificazione in Champions. Non entriamo nel merito di chi abbia spinto per l’avvicendamento in panchina e chi volesse continuare col supplizio Motta, e però la decisione in ogni caso è stata tardiva. Gli juventini si augurano comunque che porti i suoi frutti.

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Se allarghiamo il discorso a com’è stata condotta Stellantis, l’ex Fiat un tempo simbolo nazionale poi trasformata e diventata olandese, non è che Elkann abbia molti traguardi da festeggiare. Torniamo al lato sportivo dove ormai da John ci si può aspettare di tutto: Motta nuovo pilota della Ferrari – in F1 i brasiliani vanno veloci, perché non provarci? – qualora il baronetto Hamilton ingaggiato a peso d’oro tradisse le aspettative (per colpa di chi gli costruisce l’auto, si capisce); Vasseur dirigente dei bianconeri al posto di Cristiano Giuntoli il quale pare che abbia gridato a Motta – ma le parole potrebbero non essere state queste – «Maledetto a me che ti ho portato qui!»; non è da scartare che John si metta in testa l’idea meravigliosa di portare un brasiliano in Ferrari, magari quel Danilo campione di tutto – nel calcio però – che i dirigenti voluti da Elkann alla Juve hanno svenduto a gennaio. Anzi, l’hanno fatto andare via gratis. Serve un terzino di spinta al neo tecnico della Juve Tudor? Si potrebbe puntare su Charles Leclerc. Speriamo che il nipote dell’Avvocato non ci prenda in parola. Si scherza. Per fortuna oggi è lunedì.

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