Un pesce d’aprile anticipato? Questo avranno pensato in un primo momento i fedeli del popolo della Ferrari. Purtroppo per loro non era uno scherzo: tre ore dopo la fine del gran premio di Shangai, entrambe le SF-25 di Leclerc e Hamilton sono state squalificate e tolte di classifica. Carletto e Sir Lewis si erano classificati al quarto e quinto posto alle spalle delle imprendibili McLaren di Oscar Piastri e di Lando Norris e anche della Mercedes di George Russell. Sono stati tolti dalla classifica allorchè le verifiche tecniche effettuate dalla Federazione Internazionale che controlla la regolarità delle monoposto hanno reso ufficiale la doppia disastrosa squalifica. Un epilogo mortificante che avrà fatto rivoltare nella tomba il Drake, quell’Enzo Ferrari che ha sempre sognato l’eccellenza per le proprie vetture, tecnica ma anche morale.
I fatti: il gran premio, come detto, era stato dominato dalle McLaren e le due Ferrari avevano ansimato per tutta la gara, dopo essersi anche toccate al via, evento che aveva fatto staccare un pezzo dell’ala della monoposto di Leclerc. Il quarto posto era stato preso malino da Charles («Avrei potuto vincere», aveva detto alla fine). Poi è arrivata la prima mazzata: la monoposto di Charles e l’Alpine di Pierre Gasly sono state beccate sottopeso di un kg dopo i controlli tecnici: 799 kg contro gli 800 minimi richiesti. E un kg è un’enormità in una Formula 1 dove i millesimi di secondo ma anche i grammi di una vettura fanno la differenza. Poi la seconda mazzata: la SF-25 di Hamilton è stata giudicata regolare come peso ma la squalifica è arrivata - fatto ancor più grave - per un motivo diverso: è stato notato che lo spessore del pattino era inferiore alla misura consentita dal regolamento: avrebbe dovuto essere di 9 millimetri ma è risultata tra gli 8.6 e gli 8.5. La FIA non ha fatto sconti e ha calato la mannaia. La classifica finale è stata così ridisegnata: Kimi Antonelli è salito dall’ottava alla sesta posizione e i punti guadagnati dai piloti Ferrari cancellati.
PESSIMA FIGURA
Una figura disastrosa per la Ferrari, una roba del genere non era mai accaduta nella storia della F.1. E anche se i due errori da principianti sono stati figli della negligenza e non del dolo, hanno gettato sconforto sulla Scuderia più nobile del mondo della Formula 1, sempre presente in tutti i campionati dal 1951 a oggi e, per questo motivo, premiata a inizio stagione con un extra-bonus di 100 milioni di dollari solo a lei riconosciuto. Il kg mancante nella monoposto di Leclerc è un grave errore di valutazione del team e nello specifico a rispondere sarà Bryan Bozzi, l’ingegnere di macchina di Charles. Il problema del pattino sulla SF-24 di Hamilton è stato causato invece dall’eccessivo consumo dello stesso. In questo caso ne risponderà l’ingegner Ricardo Adami, lo stesso che ebbe un battibecco con Sir Lewis a Melbourne.
Il responsabile numero 1 del team, Fred Vasseur, ha taciuto dopo il fattaccio e ha affidato a un comunicato stampa della Ferrari la reazione: «Non c’era intenzione di ottenere un vantaggio. Impareremo da quello che è successo e faremo in modo di non ripetere gli stessi errori». Doppia nostra considerazione finale: 1) non vorremmo sinceramente essere nei panni di Bozzi e di Adami nel consueto meeting del dopo-gran premio. 2) cosa avrà pensato del box Ferrari Sir Lewis Hamilton al momento della squalifica dopo la bella vittoria nella gara Sprint e come avrà valutato l’operato di una squadra che aveva tanto sognato e che, ora, si è vista spedita dietro la lavagna per una clamorosa doppia squalifica?