La Signora di un tempo non esiste più. Quella attuale si è infilata in una situazione a dir poco scomoda, perché è ormai chiaro a tutti che Thiago Motta guiderà la squadra contro il Genoa pur essendo, di fatto, già stato esonerato. Solo che la Juve non può ancora premere il grilletto per ragioni di bilancio.
A livello di immagine è una brutta figura, con l’attuale allenatore che non ha più alcuna credibilità all’interno dello spogliatoio e con i calciatori che aspettano soltanto di sapere se arriverà Igor Tudor o Roberto Mancini. Il primo è più facile che accetti un eventuale “arrivederci e grazie” tra quattro mesi, a Mondiale per Club concluso; il secondo invece richiede un certo tipo di garanzie per il futuro - e non è una persona particolarmente gradita al tifo bianconero. Senza dimenticare che Motta già in passato è stato protagonista di un colpo di coda clamoroso: lo Spezia aveva già deciso il suo esonero, poi però vinse con il Napoli senza tirare in porta e rimase in panchina. Stavolta a Motta non basterà la fortuna: la lista dei “se” per non essere cacciato è davvero troppo lunga. E poi è chiaro che il club abbia già preso una decisione, dato che non ha fatto nulla per porre un freno alle voci di esonero. Addirittura c’è chi già ragiona su come la squadra giocherà nel post-Motta...
Juventus, la gola profonda inchioda Thiago Motta: "Ho saputo come fa la formazione"
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Quello che però tutti si sono chiesti è: perché rimandare l’esonero dell’allenatore, rischiando di non vincere la partita con il Genoa, che è cruciale per l’obiettivo Champions? La risposta è semplice: per i soldi, che hanno la precedenza persino sul campo, e quindi sui risultati sportivi. Esonerare Motta costa circa 15 milioni, una cifra che la Juve vuole scaricare nel prossimo trimestre, quindi dal primo aprile in poi.
Tra l’altro il 31 marzo c’è una scadenza importante, quella della Covisoc che verificherà il rispetto della misura minima dell’indice di liquidità, il cui sforamento potrebbe comportare un blocco del mercato. Essendo quotata in borsa, la Juve non può semplicemente fare un aumento di capitale dalla mattina alla sera per poter esonerare Motta. Molto più semplice aspettare aprile, e pazienza se dal punto di vista sportivo una mancata vittoria con il Genoa può compromettere ulteriormente la posizione di classifica dei bianconeri.
Dal punto di vista tecnico ed economico è quindi sensato aspettare per l’esonero di Motta e soprattutto per un aumento di capitale, che eventualmente potrebbe servire a fine stagione in base al piazzamento della squadra e all’andamento nel Mondiale per Club. Inoltre scaricare i costi dell’esonero di Motta e dell’ingaggio del successore nella prossima trimestrale darebbe alla Juve ampio margine di manovra per coprirli con qualche cessione. Il problema è spiegare queste cose ai tifosi, che sono delusi, arrabbiati e che soprattutto se ne fregano bellamente di indici di liquidità, trimestrali e così via. A loro interessano la squadra e i risultati, ma soprattutto che si evitino situazioni grottesche come quella attuale. Motta allenerà da esonerato e magari con un mezzo miracolo riuscirà a far cambiare idea al club, che però nel frattempo per tutta la settimana continuerà a cercare un accordo con i potenziali sostituti.