
Djokovic, crollo nervoso in campo a Miami. Si ferma e impreca in serbo, "solo quelli". Poi scappa

Ha vinto, Novak Djokovic, e festeggiato con la tradizionale suonata di violino, con la racchetta appoggiata sulla spalla sinistra e sorriso beato per la gioia del pubblico dell'Hard Rock Stadium. Ma agli Open di Miami, secondo Masters 1000 della stagione, il serbo 37enne ha affrontato più di un problema. Non tanto contro il modesto australiano Rinky Hijikata con il punteggio di 6-0, 7-6 (7-1), quanto con se stesso e il "suo" tennis.
Come testimoniano alcuni video ripresi dagli spettatori "live" durante il riscaldamento prima del match contro il 23enne attualmente è numero 86 al mondo, l'ex dominatore del tennis mondiale è sembrato nervoso, insicuro.
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La settimana di avvicinamento, va detto, non è stata delle più serene. Il Djoker ha lanciato il suo nuovo sindacato dei giocatori, la PTPA, in apera sfida all'Atp e agli altri enti regolatori della racchetta, polemizzando duramente sia sul dossier "soldi" sia su quello altrettanto spinoso del doping, e tirando in ballo in maniera molto polemica e poco elegante Jannik Sinner, qualificato 3 mesi per il caso Clostebol e fermo fino a inizio maggio.
Insomma, la concentrazione potrebbe essere venuta meno anche in allenamento. Reduce da tre sconfitte consecutive, con una semifinale agli Australian Open persa per ritiro contro Zverev, la delusione da smaltire era tanta, così come la voglia di tornare in campo (a Miami mancava dal 2019) e spaccare il mondo. Qualcosa però non funziona al meglio. Nei video si vede Djokovic fermarsi, imprecare a voce alta, pronunciare parole in serbo. Non sta comunicando qualcosa al suo coach Andy Murray, ma sta parlando con se stesso, sta cercando di correggersi e caricarsi.
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Dopo qualche scambio di riscaldamento, si ferma e ripete: "In questi giorni, solo i buoni servizi mi stanno salvando. Solo i buoni servizi mi stanno salvando per rimanere negli scambi". La testa non c'è, come il braccio. E così dopo pochi minuti Nole torna negli spogliatoi. Per sua fortuna, una volta sceso in campo contro Hijikata è filato tutto liscio. Se basterà per far strada in Florida, lo si capirà molto presto.
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