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Mattia Bellucci, la soffiata del coach: "Dopo la polemica su Sinner ha imparato a pesare le parole"

Roberto Tortora
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Momento d’oro per Fabio Chiappini, coach di Mattia Bellucci e creatore del progetto Mxp Tennis Academy insieme a Marco Brigo. L’allenatore si è concesso per un’intervista su Fanpage.it e ha raccontato la crescita di Bellucci, capace a Rotterdam di superare ostacoli importanti come Tsitsipas e Medvedev. In più, ha speso anche delle parole per Jannik Sinner: “Quando vinci è abbastanza normale avere più riflettori addosso, poi però dal giorno dopo o al massimo due o tre, questi riflettori si spengono. Si va avanti, abbiamo lavorato tanto per avere questa situazione per cui quando si accendono le luci ben venga. Uno come Mattia ci mette tanto del suo, è quadrato, anche se è una situazione nuova per lui. Una volta ho sentito una frase di Troisi che mi era piaciuta tanto, diceva che uno stupido quando si arricchisce rimane stupido e una persona intelligente che si arricchisce sarà sempre più intelligente. Quindi la persona è alla base di tutto: come è educata, come interagisce con gli altri, come si relaziona. Alla fine noi facciamo un mestiere che è inserito in un contesto sociale dove le regole penso che debbano essere chiare per tutti. II fatto della comunicazione che enfatizza un po' tutto, è un po' il gioco delle parti, vincere e perdere, il bello è anche quello".

Chiappini, poi, risponde alle critiche piovute su Bellucci per alcune parole sulla crescita di Sinner che sono state male interpretate: “Quando parli con il pubblico, con le persone che hanno interesse a sapere come la pensi e quant'altro, devi imparare a pesare le parole. Noi tutti stimiamo Jannik, io in particolare, ci ho sempre scommesso anche quando lo conobbi a 14 anni. Avevo già puntato su questo cavallo. Era impressionante. Apriva il circolo e lo chiudeva. Giocava con tutti. E sinceramente quello che intendeva Mattia era proprio quello. Cioè che il lavoro è fondamentale. Chiaro che poi, oltre al lavoro, ci vuole ben altro. Lui si è ispirato a Jannik. Il fatto che questo ragazzo che sciava, che poi a 14 anni è andato da Riccardo Piatti, ha fatto quel percorso, è di ispirazione, così come lo è oggi. Noi lo vediamo quando si allena, come si muove, come si comporta. È quasi noioso, ecco… un'altra polemica (ride, ndr). Non ne sbaglia una. È proprio bravo. Secondo me, conoscendo Mattia, voleva rendergli omaggio. Poi magari, sai, si incastra un po' con le parole, può capitare, ma s'impara".

 

Chiappini, poi, non ha dubbi sull’onestà di Sinner in riferimento al caso Clostebol: “Se uno mi chiede di Jannik, io ci metto praticamente la mano sul fuoco su di lui. È un argomento talmente serio e specifico che uno non può appropriarsi di tali verità. Tifo per lui e per la sua squadra e non posso fare altro che sperare che questa cosa passi più velocemente possibile. Questo ragazzo qua ha fatto delle cose importantissime con tutto il team e tutto lo staff. A partire da Riccardo Piatti, da quelli che l'hanno cresciuto…  Chi sono io per poter ad affrontare un argomento come questo? Se mi fai una domanda sul Covid cosa ti posso dire? Mi devo schierare da una parte o dall'altra dei complottisti. Io sono un maestro di tennis, anche di educazione fisica. Sono specifico delle mie competenze, ma posso mai dare un’opinione su altri argomenti? Quello che chiedo per esempio a Mattia è sempre stato anche questo: non voglio sentire giudizi, non voglio sentire frasi buttate lì nei confronti di altri o dei colleghi".

 

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