
Djokovic-Kyrgios, ecco come mentono su Jannik Sinner: una guerra sporca

All’inizio della settimana la Professional Tennis Players Association (Ptpa), il sindacato fondato da Novak Djokovic e Vasek Pospisil, ha deciso di querelare Atp, Wta, Itf e Ilia per la gestione dei casi doping più controversi e non solo.
Tra i firmatari ci sono 20 giocatori, compreso Nick Kyrgios, mentre uno dei principali criticati è Jannik Sinner: “L'Itia ha dimostrato nell'agosto 2024 che il suo approccio autoritario è arbitrario e selettivo — si legge in uno dei passi del documento — Quel mese, l'Itia ha annunciato che Jannik Sinner, il giocatore più quotato dell'Atp Tour, era risultato positivo due volte a uno steroide anabolizzante vietato all'inizio di quella stagione”.
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E ancora: “A differenza della sua tenace ricerca di altri giocatori, tuttavia, ha accettato la spiegazione di Sinner secondo cui il suo fisioterapista aveva applicato accidentalmente una sostanza vietata sulla pelle di Sinner durante il trattamento — recita il punto 254 — la parte di testo su Jannik — Come risultato della sua immediata accettazione, l'ITIA ha concluso che Sinner non aveva ‘alcuna colpa o negligenza' per il suo test positivo e gli ha permesso di competere negli US Open del 2024, che Sinner ha vinto. Non c'è stata alcuna indagine che si sia trascinata per oltre un anno su un giocatore di spicco che non aveva espresso alcun problema con il cartello”.
Leggendo però il testo, secondo il Corriere dello Sport, l’ultimo punto è un’inesattezza abbastanza evidente. Ciò perché un’indagine c’è stata eccome, anche se non si è trascinata per oltre un anno perché è stato abbastanza semplice, rispetto ad altri casi, ricostruire i fatti. A riguardo, per la positività riscontrata al Clostebol, sono arrivate due sospensioni provvisorie per Sinner dall'Itia come da procedura, con data il 4-5 aprile e il 17-20 aprile. Jannik però, come suo diritto, ha fatto appello urgente immediato rivolgendosi a un tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions (una società privata che supervisiona i casi di doping).
L’assoluzione, cui poi la Wada ha fatto appello, è arrivata quindi dopo l’indagine molto accurata commissionata da Sport Resolution, con tre esperti sul tema ad analizzare la vicenda. C’è anche una seconda inesattezza, quando si legge che “il fisioterapista (Giacomo Naldi, ndr) aveva applicato accidentalmente una sostanza vietata sulla pelle di Sinner durante il trattamento”. In realtà niente è stato applicato a Sinner come hanno dimostrato le indagini, ma il contagio è avvenuto per contaminazione.
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