
Jannik Sinner, la vergogna di Ion Tiriac: "Con lui l'imbroglio è stato legalizzato"

L'attacco a Jannik Sinner è ormai diventato uno sport molto praticato dai suoi numerosissimi odiatori. Il precursore, in questo senso, è stato Nick Kyrgios. L'australiano, dopo il "patteggiamento" tra il numero uno al mondo e l'agenzia mondiale anti-doping, si era lasciato andare a commenti pesanti. Ma non è stato il solo. Anche grandi colleghi, come lo stesso Stan Wawrinka, avevano giudicato negativamente l'accordo tra l'azzurro e la Wada.
Ora SInner dovrà stare fermo per ben tre mesi. Il ritorno in campo dell'ancora numero uno al mondo è previsto per gli Internazionali di Roma, che sono in programma dopo il 4 maggio, il giorno in cui scadrà la sospensione per l'altoatesino. Fino ad allora dovrà allenarsi in un campo non riconosciuto e con un coach non tesserato.
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Intanto proseguono gli attacchi contro Sinner. "Il giorno in cui la WADA ha accettato la prima cosiddetta eccezione 'AUT' (Autorizzazione per uso terapeutico, ndr) per un atleta che assumeva sostanze dalla lista nera, è stato allora che l’imbroglio è stato completamente legalizzato. Il sistema è crollato - ha tuonato all'Equipe l'ex giocatore romeno Ion Tiriac -. Ci sono migliaia di atleti, e probabilmente centinaia nel mio sport, il tennis, che hanno fino a 14 o 15 eccezioni e che non sono ancora risultati positivi. Questo significa imbrogliare lo sport, imbrogliare se stessi, imbrogliare i propri avversari e imbrogliare il pubblico. Il gioco è truccato, amici miei - ha concluso -, e truccato nel profondo“.
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