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Gianni Agnelli, Gigi Maifredi-choc: "Cosa mi ha offerto alle 8 del mattino"

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Quando la Juventus arranca, ecco che suona il telefono di Gigi Maifredi, il mister della stagione 1990-1991, per certo non un anno sfortunatissimo per i bianconeri. E insomma, ecco che il telefono suona: la stagione della Juventus non è disastrosa, ma per certo il cammino della squadra di Thiago Motta fino ad ora non è certo stato dei più brillanti.

Ai tempi di Maifredi, la Juventus di Gianni Agnelli scelse di puntare sul "calcio champagne" del tecnico bresciano che, a Bologna, aveva fatto benissimo. A scegliere Maifredi fu proprio Agnelli insieme Boniperti e il neoarrivato vicepresidente esecutivo Luca Cordero di Montezemolo. L’idea era quella di unire bel gioco e risultati, un binomio che però si rivelò fallimentare. 

E lo "champagne"? Ecco, la bollicina è al centro di un aneddoto del vulcanico ex allenatore. Parlando di Agnelli, racconta: "L’Avvocato non sorrideva mai. Un giorno, mentre ero a Roma per seguire gli Internazionali di tennis, mi invitò nel suo appartamento vicino al Quirinale, all’ultimo piano di Palazzo Mengarini. Mi accoglie il maggiordomo e subito noto un ritratto di Agnelli realizzato da Warhol, circondato da opere d’arte di espressionisti e futuristi. Poi vedo una scala in legno e chiedo chi l’abbia realizzata. Il maggiordomo risponde: veramente l’avevo messa io per pulire i quadri...".

Ma eccoci allo champagna, alla curiosità più pungente. Infatti l’Avvocato si presenta proponendogli una coppa di champagne. "Champagne? Alle otto del mattino? Io mi aspettavo un cappuccino e una brioche... Dopo pochi minuti il maggiordomo arriva con un vassoio pieno di trenta brioche di tutti i tipi. Alla fine, prima di andarmene, gli chiedo scherzando: ‘Avvocato, scusi, ma quanto paga d’affitto qui?’. Niente, neanche un sorriso", conclude Maifredi l'aneddoto.

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